La Nuova Sardegna

Gigi Riva

Il sindaco Giovanni Parmigiani: «Qui a Leggiuno tanti ricordano il Luisin»

di Andrea Massidda

	Un giovanissimo Gigi Riva nella sua Leggiuno
Un giovanissimo Gigi Riva nella sua Leggiuno

Il primo cittadino del paese natale di Rombo di tuono: «Quanto amore da voi sardi»

25 gennaio 2024
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Cagliari A Leggiuno, delizioso paesino di appena tremila anime arroccato sul Lago Maggiore, c’è ancora chi se lo ricorda bene, il Luisin , lo sbarbatello con il viso smunto e il fisico pelle e ossa che aveva la fissa per il pallone. Un tipo introverso e già in credito con un destino che troppo presto lo aveva privato di entrambi i genitori, costringendolo, tra una partita e l’altra nelle giovanili, a lavorare come operaio in una fabbrica legnanese specializzata nella produzione di valvole per motori. Gigi Riva lo conosceva sin da quando erano bambini anche l’attuale sindaco Giovanni Parmigiani, quasi coetaneo, il quale mercoledì scorso non ha voluto far mancare al campione l’estremo saluto da parte della comunità che poco meno di ottant’anni fa gli aveva dato i natali. «Non ci ho pensato un attimo – rivela lui stesso – e dopo aver proclamato il lutto cittadino mi sono imbarcato sul primo volo per Cagliari assieme al nostro vicesindaco Pier Davide Fantoni. Naturalmente ci siamo portati dietro il gonfalone cittadino», un drappo azzurro e giallo con al centro lo stemma che raffigura l’eremo di Santa Caterina del Sasso.

L’amore immenso Dopo la visita istituzionale a Palazzo Bacaredda, dove sono stati ricevuti dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (con il quale hanno discusso anche di un eventuale gemellaggio), i due rappresentati del comune in provincia di Varese si sono ritrovati nelle prime file della basilica di Bonaria per assistere ai funerali di Rombo di Tuono. «È stato molto emozionante essere proprio lì davanti al feretro – racconta Parmigiani con il nodo alla gola –, poi tutta quella folla: che Gigi fosse amato dal popolo sardo si sapeva, ma io non pensavo a questi livelli. Confesso che una simile dimostrazione d’affetto non solo mi ha stupito, ma mi ha anche molto commosso. Soltanto a ripensarci trattengo a stento le lacrime. Pazzesco: in chiesa, quando mi presentavano come sindaco di Leggiuno, le persone mi abbracciavano ringraziandomi».

Ricordi d’infanzia Gigi e Giovanni –, uno del ’44 e l’altro del ’43 – da ragazzini s’incontravano praticamente tutti i giorni. «In realtà – rivela il sindaco – tra noi non c’era una vera e propria amicizia, nel senso che lui frequentava soprattutto i ragazzi che giocavano a pallone all’oratorio, mentre io nel calcio sono sempre stato una schiappa. Però ci si vedeva, in particolare d’estate. L’ultima volta quando aveva esordito in Serie A: ricordo una bella gita in barca sul lago».

L’orgoglio Più Riva si affermava con la maglia del Cagliari e della Nazionale e più cresceva l’orgoglio dei suoi concittadini. «Ci vantavamo con tutti di conoscerlo e non posso dimenticare la gioia provata durante la storica semifinale Italia-Germania, a Città del Messico nel 1970».

«Uno di voi» Ma a colpire in particolare il sindaco di Leggiuno è stato il sentire ripetere da molti cagliaritani la frase “Gigi era uno di noi”. «Lo dico con il cuore: caratterialmente era più sardo che lombardo»

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