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Sanità sarda, Desirè Manca: «Il vero problema? La mancanza di risorse»

Sanità sarda, Desirè Manca: «Il vero problema? La mancanza di risorse»

Si alimenta un sistema di clientele, rendite di potere e bacini di voti, spazzando via il merito

03 febbraio 2024
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Sassari Per cinque anni è stata il terrore dei reparti ospedalieri e, soprattutto, dei dirigenti di Asl, Ares, Aou. Con blitz, video, denunce su facebook, interrogazioni in Consiglio. Ma anche furibonde smentite e accuse di lucrare consensi sulla sofferenza altrui. Ma Desirè Manca, consigliera regionale M5s e ricandidata nella lista del collegio di Sassari, tira avanti, e giura che la Sanità continuerà ad essere la sua «ossessione».

Quanti blitz ha fatto in questi anni?

«Oltre un centinaio di ispezioni. Spesso minacciando di chiamare i carabinieri, che, nell’infermeria di Sassari, mi hanno accompagnato».

Querele?

«Nessuna, nonostante le decine di minacce e annunci. Quando dici la verità è difficile che ti querelino».

Lucra sulla sofferenza altrui?

«Ricevo segnalazioni e risolvo problemi. E il fatto che serva un mio intervento per farlo dà l’idea di quanto il sistema sia al collasso».

Colpa degli operatori?

«Gli operatori, dal primario al portantino, sono per gran parte degli eroi, che con la loro abnegazione tengono in piedi un baraccone».

Da rifondare?

«No, perché se si sconcia tutto ogni 5 anni non si risolve nulla. Servono interventi mirati per ripristinare i servizi essenziali di tutti gli ospedali, dal più piccolo e il più grande. E poi bisogna riprendere a programmare per il medio e lungo periodo».

Ci sono problemi antichi

«Certo, ma prevedibili. Come la carenza di medici dovuta ai pensionamenti. Ma il vero problema è lo sperpero delle risorse. I soldi che spendiamo per la Sanità sono tanti, ma sono destinati ad alimentare clientele, rendite di potere, bacini di voti. Spazzando via il merito. Andrebbero invece destinati, ad esempio, a dare migliori retribuzioni ai medici. Perché i medici ci sono, semplicemente fuggono».

La differenza tra nord e sud?

«Inaccettabile. C’è Cagliari e il resto della Sardegna. Una decostruzione della sanità territoriale che porta al collasso gli hub. E poi la barzelletta del Cup su base regionale. Giocano con i tempi di attesa. Chiami da Sassari e ti dicono che c’è posto il giorno dopo a Lanusei. Le prenotazioni vanno gestite a livello territoriale».

I nuovi ospedali?

«Vanno fatti, ma iniziamo a finire gli interventi programmati. A Sassari aspettano il materno infantile da dieci anni».

Se andrete al governo arriverà una nuova Desirè Manca a farvi le pulci?

«Ci sarò sempre io. Solo che, oltre ai problemi, troverò anche le soluzioni». (g.bua)

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