Andrea Soddu: «Un’agenzia per la famiglia»
Il calo degli abitanti è un problema nazionale, ma in certe zone la situazione è diventata drammatica
Nuoro «La creazione di opportunità di lavoro è lo strumento per battere lo spopolamento delle zone interne». Il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, ne fa un punto centrale della proposta elettorale. È candidato al Consiglio regionale con Progetto Sardegna, di Renato Soru. «Il problema principale – dice – è proprio l’assenza di lavoro. Perché senza un impiego e una remunerazione, non si può pensare di creare una famiglia. Le conseguenze sono la denatalità e l’emigrazione».
Il fenomeno è diffuso, ma le aree interne, come il Nuorese, sono tra le più colpite.
«Il decremento demografico riguarda tutta la nazione, perché entra un gioco anche un fatto culturale: la tendenza a fare meno figli. Le zone interne soffrono, però, in maniera maggiore per lo spopolamento. Ciò è da ascrivere, soprattutto, alla carenza di servizi: dalla sanità all’istruzione, ai trasporti. In una realtà che non offre condizioni adeguate per un buon livello di vita è difficile poter programmare il proprio futuro. La prima conseguenza è, infatti, la carenza di sbocchi occupativi, la seconda è la decisione di andare a cercare opportunità di vita altrove».
Nuoro non sfugge a questo andamento negativo. Era proiettata verso i 40mila abitanti, ora si ritrova sotto i 35mila.
«Il calo degli abitanti è generalizzato in Sardegna e riguarda anche le città più popolose, come Cagliari e Sassari. Da noi è chiaro che il problema si sente maggiorente. Nuoro ogni anno perde 230 abitanti. Il dato della natalità nell’ultimo mezzo secolo è sceso di oltre quattro volte. Mentre comuni più piccoli, anche della nostra zona, mantengono i numeri, perché riescono a garantire opportunità lavorative».
Come amministrazione civica quali azioni avete messo in campo?
«Nove anni fa abbiamo preso in mano una città che era sul punto del fallimento, e senza le strutture pubbliche di un capoluogo di provincia. Oggi Nuoro è ricca di cantieri e di nuove opere, che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini. Un esempio è quello degli impianti sportivi, che abbiamo potenziato».
Tornando al discorso più ampio delle zone interne, cosa si può fare?
«La sintesi è semplice. Garantire gli stessi diritti di cittadinanza attiva dei comuni più popolosi e progrediti. Questo porterà le persone a rimanere nel territorio, a investire in loco per la propria vita e quella delle proprie famiglie. La mia proposta, se verrò eletto, è quella di un’agenzia, interna alla Regione, che si occupi della famiglia. Così da programmare, insieme agli enti locali, interventi a favore della natalità e contro lo spopolamento». (francesco pirisi)