La Nuova Sardegna

Una città e le sue storie
Una città e le sue storie – Sassari

La grande bellezza di Sassari: palazzi, monumenti e tradizioni

La grande bellezza di Sassari: palazzi, monumenti e tradizioni

Un itinerario tra le meraviglie

01 aprile 2024
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Se una città ha storia, tradizioni e bellezza per mostrarsi ancora più bella ha bisogno solo di un po’ di coraggio. Di certo Sassari è in grado di sorprendere chi, con una semplice passeggiata, ha voglia di andare a scoprire le sue tante dimensioni e leggere attraverso l’architettura, l’edilizia e l’urbanistica le varie fasi attraversate dal momento della fondazione ai giorni nostri.

Certamente ci sono stati momenti rivedibili che hanno lasciato ferite ancora aperte. Quelli all’insegna degli abbattimenti sconsiderati, che hanno segnato la sorte di veri pezzi di storia. E anche quelli dell’altrettanta sconsiderata espansione fuori dalle mura, che all’inizio era una necessità e poi ha visto, per esempio, la città “sdraiarsi” (come ha scritto l’architetto Sandro Roggio) in maniera incontrollata progressivamente verso l’agro e, successivamente, ingarbugliarsi attorno al nodo di Predda Niedda. Sassari resta comunque una città che ha tanta bellezza da mostrare, come spiega nell’intervista il soprintendente Bruno Billeci: da un centro storico medievale in gran parte intatto, al quadrilatero Ottocentesco, alle belle ville liberty (anche loro scampate a momenti di furia edilizia). E proprio osservando questi quartieri si può leggere facilmente la storia della città, che conserva ancora intatti molti dei suoi tesori. I sassaresi, forse, sono talmente abituati ad averli sotto gli occhi che non sempre riescono a coglierne la bellezza e la profondità, eppure c’è tanto da vedere. Sia nell’architettura, sia nei monumenti: partendo da piazza d’Italia per arrivare fin giù, a porta sant’Antonio e alla fontana del Rosello, facendo tappa a Palazzo Ducale, palazzo di Città, piazza Tola, al Duomo, tuffandosi nei vicoli del centro storico, senza dimenticare il percorso delle mura e uno sguardo a Santa Maria, è il modo giusto per leggere senza pregiudizi ma guidati dalla curiosità la storia, lo sviluppo e anche le contraddizioni (quel grattacielo che fa da cerniera tra la zona ottocentesca e il cuore del centro storico, per esempio).

Sassari si porta dietro anche un modo di vivere che uscendo dalla definizione abusata e forse vetusta di “sassareseria”, non può prescindere da come i suoi abitanti interpretano la città e in questo senso nessuno può dire di conoscere Sassari se almeno una volta non ha vissuto la giornata del 14 agosto, quando scendono i Candelieri e tutto si ferma. Una festa che ha una matrice sacra imprescindibile ma sa mostrare (ultimamente forse un po’ troppo) momenti profani che si uniscono in un mix unico e affascinante. Così come il grande rispetto per le tradizioni e la storia si concretizza in maggio nella Cavalcata sarda, una sfilata che mette in vetrina i colori e i sapori dell’isola ed egualmente mette in mostra una città accogliente, capace per un giorno di fermarsi e assumere una nuova dimensione. Conoscere e vivere la città è tutto questo, un luogo che ha una sua identità e un passato dal quale non deve prescindere. Perciò queste pagine “Sassari e la sua storia” con una breve correzione possono anche essere lette come “Sassari è la sua storia”. (roberto sanna)

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