La Nuova Sardegna

L’abbraccio della città

Nuoro si ferma per Patryk e Ythan: «Ricorderemo i vostri sorrisi»

di Valeria Gianoglio
Nuoro si ferma per Patryk e Ythan: «Ricorderemo i vostri sorrisi»

Un lungo corteo illuminato dalle fiaccole per i due ragazzini morti nel crollo del casolare abbandonato. Tanti amici hanno dedicato loro pensieri e poesie: saranno in mostra nell’oratorio

04 aprile 2024
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Nuoro Diciannove e trenta, crepuscolo, nemmeno un alito di vento e un silenzio quasi perfetto, interrotto solo dal crepitìo di alcune fiammelle e dal gracchiare di un megafono che cerca di incanalare la folla raccolta all’ingresso dell’oratorio di San Domenico savio. Tre giorni dopo, alla stessa ora di quella piccola scampagnata fatta verso “la casa” vicino alla parrocchia per trascorrere la sera di Pasquetta, a ripercorrere quei pochi metri stavolta non sono Ythan, Patryk e un loro amico, ma un serpentone silenzioso di nuoresi e una miriade di fiaccole. Per raccogliersi dopo tanto dolore. Don Stefano Paba si ferma per un istante sotto la croce sorretta da un gruppo di giovani della parrocchia, guarda il rudere sopra la collinetta a pochi metri da lui, ancora “incerottato” dai nastri disposti dalla Procura, e circondato da almeno un migliaio di nuoresi, con il sindaco Andrea Soddu e il prefetto Giancarlo Dionisi, ricorda alla folla silenziosa il senso di quel momento.

«Siamo qui riuniti – dice – per ricordare Patryk e Ythan e per pregare per loro, per le loro famiglie e per tutti noi, perché possiamo accogliere e accettare questo grande dolore per il loro distacco. Lo facciamo come credenti, con la certezza di chi sa che la vita non finisce con la morte. Lo facciamo in questo luogo dove la morte è arrivata improvvisa e ci ha lasciato senza parole e con tanto dolore». Qualche metro più avanti, anche suor Sandra Bona e le sue consorelle ricordano che lì attorno, «in questi campi in cui Patryk e Ythan correvano e giocavano vogliamo ricordare il loro amore per la vita, la loro voglia di scherzare, di divertirsi, di fare amicizia. Li ricordiamo così perché la vita è sempre più forte della morte e di loro ci rimarrà questo desiderio di vita». Qualche minuto più tardi, al termine della breve fiaccolata, il parroco annuncia a tutti che il ricordo, i volti e la gioia di vivere, di Ythan e Patryk rimarranno lì dentro, nella chiesa che tante volte li ha accolti, anche dopo che i riflettori sulla tragedia si saranno spenti. «Vogliamo che i pensieri, le riflessioni, le preghiere o anche le poesie che in questi giorni avete loro dedicato restino nell’oratorio dove hanno trascorso tanti momenti felici. Li metteremo tutti in mostra per non dimenticare».

E anche il sindaco Andrea Soddu, in una chiesa gremita che più non si può, rivolge un pensiero pieno di affetto nel ricordo di Patryk e Ythan. «Non ci sono parole – dice il primo cittadino – per esprimere il dolore che la città, che tutta la Sardegna, prova per la perdita di Patryk e di Ythan. Due vite che si affacciavano a conoscere l’esistenza, crescere, sognare, giocare, amare, a provare il senso dell’amicizia, e che in un batter di ciglia alla fine di un giorno di festa se ne sono andate. Voglio solo portare alle famiglie il nostro abbraccio. Ci stringiamo a loro sperando che questa grande e massiccia presenza e sensibilità che la nostra città sta dimostrando, possa in qualche maniera lenire la sofferenza che li affligge. Che la nostra presenza di oggi possa essere come una carezza sul viso di queste mamme, di questi papà». E per le famiglie dei due ragazzi morti, quella di ieri è stata una giornata di attesa e dolore. Mentre la fiaccolata era ancora ben lontana dal cominciare, i genitori hanno aspettato per diverse ore, tra le loro case e la sala settoria del cimitero, che il medico legale Matteo Nioi terminasse l’autopsia e che la Procura desse il via libera per la restituzione delle salme. «Non lasceremo sole le due famiglie – dice maestra Giovanna Fadda, al termine della fiaccolata – perché Ythan e Patryk sono stati anche “figli” nostri e non li dimenticheremo».

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