La Nuova Sardegna

Il confronto

Specializzazioni ai medici di base, i sindacati bocciano l’assessore Bartolazzi

di Claudio Zoccheddu
Specializzazioni ai medici di base, i sindacati bocciano l’assessore Bartolazzi

Nevisco, Fimmg: «Sempre che si possa fare, sarebbe una soluzione tampone». Piredda, area scientifica Simg: «Svilisce la medicina generale e la specialistica»

17 maggio 2024
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Sassari Più critiche che apprezzamenti, nonostante l'enorme carenza di medici di famiglia registrata nell’isola, dove ne mancano poco meno di 600. Le reazioni dei medici di medicina generale alla proposta di concedere le specializzazioni “libere” ai medici di famiglia, formulata dall’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, sono arrivate da più ambiti.

«Per fortuna è solo una proposta – spiega Carlo Piredda, segretario regionale dell’area scientifica della Simg, la “Società italiana di medicina generale” –. Ma ammettiamo che sia fattibile anche se, conoscendo i contratti, non dovrebbe esserlo, si sta proponendo a persone che non vogliono fare la medicina generale di acquisire 1500 pazienti con la promessa che poi, dopo 4 anni, diventeranno specialisti. Ecco, così si sminuiscono entrambi i lavori. Anche perché si dice – continua Piredda – che si possa lavorare in ambulatorio e contemporaneamente prepararsi per la specializzazione. Ma come fa a specializzarsi una persona che segue 1500 pazienti? Un medico di medicina generale lavora anche 10-12 ore al giorno e ha bisogno di creare un percorso condiviso con il paziente, con cui crea un rapporto che dura anni». Secondo Carlo Piredda, la risposta sarebbe solo una: «Non si garantisce la qualità del servizio. È evidente, anche perché la maggior parte delle sedi carenti non sono a Cagliari o a Sassari, sono nei paesi, e per raggiungere le città ci possono volere anche alcune ore. Insomma, per come la vedo io si andrebbe a selezionare medici non motivati, che per di più sarebbero di passaggio in ambulatorio».

La bocciatura è arrivata anche dai rappresentanti sindacali che hanno partecipato all’incontro con l’assessore Bartolazzi: «Eravamo convinti che fosse l’occasione per valutare le varie problematiche della medicina territoriale, che coinvolgono anche la medicina generale – spiega Umberto Nevisco, segretario regionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale –. Invece si è parlato della carenza dei medici di medicina generale in Sardegna. A questo punto, considerato che l’assessore ha parlato di soluzioni strutturali, abbiamo fatto fatica a cogliere il suo messaggio, perché quella proposta non è certo una soluzione strutturale quanto piuttosto una misura tampone che potrebbe stare in piedi per un massimo di 4 o 5 anni. Sempre seguendo l’assessore, la medicina generale diventerebbe una sorta di traghetto destinato ad attraccare verso altre specializzazioni. Possiamo prendere atto di quanto detto dall’assessore Bartolazzi– continua Nevisco – possiamo analizzare la sua proposta per valutare se, alla fine, intraprendere questo percorso per un tempo limitato possa essere il male minore». Resta il problema della fattibilità: «Non siamo entrati nel merito dell'assetto normativo – conclude Nevisco –, lo stesso assessore ha detto che prima dovrà confrontarsi con i rettori».

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