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Infrastrutture

Interventi a rilento, le dighe affogano nella burocrazia

di Salvatore Santoni
Interventi a rilento, le dighe affogano nella burocrazia

Le opere sono commissariate dal 2021. Molti cantieri non sono ancora potuti partire

21 maggio 2024
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Sassari Il più vecchio aspetta da oltre vent’anni, mentre per vedere il primo a tagliare il traguardo bisognerà attendere almeno fino al 2025. Sono i progetti dei nove interventi previsti su altrettante dighe commissariate dal governo nel 2019. Opere urgenti e strategiche messe in pancia ad una struttura più snella che alla fine non ha accorciato granché i tempi. Sì, perché se è vero che la burocrazia è la prima nemica delle grandi opere, il secondo restano i soldi. E non tutte le grandi opere idriche sarde ne hanno a sufficienza.

La mappa I numeri e il percorso dei 9 progetti sono incamerati nel Sistema informativo legge opere strategiche (Silos), una banca dati nazionale dove sono contenute le informazioni riguardanti il complesso delle infrastrutture inserite negli anni negli strumenti di programmazione.

Cumbidanovu La diga sull’Alto Cedrino per l’irrigazione dell’agro di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Dorgali Orune e Lula, è andata in appalto nel mese di novembre del 2022. La gara da 63 milioni di euro, gestita dal consorzio di bonifica della Sardegna centrale, è andata deserta. Il consorzio ha riprovato nel mese di marzo del 2023, con un nuovo appalto lievitato a oltre 77 milioni per via dell’aggiornamento dei prezzi. La gara è stata aggiudicata la scorsa estate e di recente è stata affidata anche la direzione lavori. Nel 2020 il costo dell’opera era stimato a 114 milioni di euro, ora è cresciuto fino a superare i 144 milioni. Il quadro finanziario indica che i costi sono coperti interamente da varie fonti di finanziamento.

Rio Olai Tra il 2020 e il 2023, il costo per realizzare la manutenzione straordinaria dell’opera che sorge nel territorio Nuorese è passato dai 4,7 milioni iniziali a 13 milioni. Il soggetto titolare risulta Abbanoa e il quadro finanziario aggiornato all’estate scorsa dice che il fabbisogno è coperto per il 36%, e quindi mancano all’appello il 64% delle risorse necessarie per realizzare l’opera: 8,3 milioni. Come se non bastasse, nel mese di febbraio del 2023 il progetto definitivo-esecutivo è stato trasmesso all’Ufficio dighe che, sostanzialmente, ha espresso parere negativo. In ogni caso, i fondi sono stati stanziati dal Pnrr, e quindi i lavori andrebbero realizzati entro il 2026.

Cantoniera Tirso La messa in sicurezza della diga Cantoniera sul fiume Tirso, nel territorio di Busachi, è ferma alla fase di progettazione. Il soggetto titolare è Enas e il fabbisogno per realizzare i lavori è di 13,5 milioni di euro. Sul sistema Silos, i dati dell’opera strategica sono fermi al 31 maggio 2022, e risulta che mancano all’appello ancora 3,5 milioni di finanziamento.

Monte Pranu La diga che sbarra il rio Palmas, nel Comune di Tratalias, sembra avere tutti i fondi di cui ha bisogno: 8 milioni di euro. La gestione della pratica è in mano ad Enas e prevede il miglioramento della sicurezza idraulica. L’ultima traccia della procedura sul sistema Silos riguarda l’avviamento del progetto di fattibilità tecnico-economica a maggio 2023 con ultimazione prevista a marzo 2025.

Maccheronis Il costo per l’intervento sulla diga di Maccheronis, nel Nuorese, è lievitato negli anni da 6,5 a 9,4 milioni di euro. L’intervento è in mano ad Enas e l’appalto è in corso. Attualmente la procedura è arrivata all’apertura delle buste delle offerte economiche. All’interno dei documenti di gara il costo dell’intervento è fissato a 11,4 milioni. Resta quindi da capire se per chiudere l’opera serviranno altri finanziamenti o se Enas riuscirà a rientrarci con gli eventuali ribassi d’asta.

Monte Lerno La diga di Pattada ha i 7 milioni di euro che servono per poter raddoppiare la capacità di invaso. O meglio, per poter raccogliere in sicurezza l’intera capienza, che oggi è dimezzata. Anche la gestione dell’appalto di questa diga è in mano a Enas e i lavori sono stati affidati. Se tutto filerà liscio, il cantiere dovrebbe concludersi entro il 2025: un toccasana per la piana di Chilivani, oltre che per le utenze idropotabili del Goceano. Secondo le stime progettuali, per chiudere i lavori serviranno 380 giorni di lavori.

Govossai La diga sull’omonimo rio, a Fonni, nel giro di pochi anni ha più che raddoppiato il fabbisogno iniziale di 7 milioni di euro, passando a 15 milioni. In questo caso il soggetto attuatore è Abbanoa. La tranche di fondi principale (7 milioni) sono arrivati dal Pnrr. Altri 7,25 milioni sono stati chiesti al Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. Fanno quindi parte di quel pacchetto da 309 milioni di euro che l’isola aspetta di ricevere dallo Stato, sempre se arriveranno interamente. Detto questo, essendo fondi Pnnr, i lavori sulla diga di Govossai devono finire entro il 2026.

Monti Nieddu Il mega intervento da 172 milioni di euro – che comprende anche la diga di Monti Nieddu e di Medau Aingiu – è in mano al consorzio di bonifica della Sardegna meridionale. La diga sorgerà in una delle aree forestali più vaste d’Europa, nel territorio Sarroch in provincia di Cagliari. Sarà una infrastruttura moderna e funzionale che, con i suoi 36 milioni di metri cubi, si integrerà con altre infrastrutture (il Canale Is Canargius e il potabilizzatore di Sarroch) necessarie al territorio, soprattutto per l’irrigazione della piana di Pula. Il progetto è completamente finanziato con risorse regionali, nazionali ed europee. Attualmente l’appalto integrato da 94 milioni per la progettazione e l’esecuzione dei lavori è alle battute finali. Il resto dei fondi servirà per lavori e opere complementari e accessorie. Quest’opera ha una storia lunga e travagliata che parte oltre vent’anni fa. Nel 2001, infatti, era stato inserito tra gli “Interventi per l’emergenza idrica nel Mezzogiorno continentale e insulare”. Il cantiere, secondo le previsioni, dovrebbe chiudersi entro il 2028.

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