La Nuova Sardegna

Intervista

Dighe, l'assessore regionale ai Lavori pubblici: «Un piano strategico per calamitare fondi dall’Europa e dallo Stato»

Dighe, l'assessore regionale ai Lavori pubblici: «Un piano strategico per calamitare fondi dall’Europa e dallo Stato»

Antonio Piu: l’acqua è in agenda tutti i giorni

21 maggio 2024
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Sassari Da qualche settimana la patata bollente della siccità e tutto quello che ruota intorno alla gestione dell’acqua nell’isola è cascata tra le mani del nuovo assessore dei Lavori pubblici, Antonio Piu. E la situazione delle dighe, insieme a quelle delle perdite delle reti, è una questione che necessita di grandi dosi di investimenti, oltre che di grande attenzione per evitare che i progetti di insabbino nella burocrazia.

«Stiamo cercando di fare ordine rispetto allo stato di tutte le dighe – spiega l’esponente della Giunta Todde –. Come assessorato, attraverso Enas, Abbanoa e i vari consorzi, stiamo monitorando la situazione perché c’è un progetto strategico di cui si è già parlato in Anbi. Abbiamo necessità di una visione di lunga, media e corta gittata in modo da essere pronti non appena si dovesse presentare l’occasione di avere risorse da parte dell’Unione europea e dello Stato. Vogliamo metterci nelle condizioni di farci trovare pronti con le progettazioni».

Significa che la Giunta Solinas ha lasciato disastri? «Non mi permetto di esprimermi rispetto a quello che è stato fatto o non fatto da chi mi ha preceduto – aggiunge Piu –. Posso dire quello che ho trovato: uno scollamento tra le tante risorse e i progetti che non sono messi tutti a sistema. Da qui siamo partiti per riordinare tutto».

L’Agricoltura e i Lavori pubblici sono i dicasteri che più degli altri vengono investiti dal problema siccità: il primo deve fare i conti con i ristori che chiede il comparto; il secondo deve sostanzialmente disegnare il futuro dei serbatoi dell’isola per evitare di arrivarci alla siccità. «La gestione dell’acqua è un punto fondamentale dell’attività dell’assessorato – riprende Piu –. Posso dire che in ognuno di questi ultimi 40 giorni una fetta importante del lavoro quotidiano è stato dedicato all’acqua, per capire dove si stanno presentando le criticità maggiori e per decidere dove c’è bisogno di incidere maggiormente per il futuro. Il problema dell’acqua è la dinamica delle strutture, che hanno bisogno di tempo per essere realizzate. Ma è importante farsi trovare pronti quando passeranno i vari treni dei finanziamenti».

L’assessore sta seguendo da vicino anche il dossier delle 9 dighe commissariate dal Governo. La mappa delle dighe commissariate dice che la prima opera a vedere la luce sarà la sistemazione della diga di Monte Lerno, a Pattada. «A Monte Lerno e Monte Pranu – riprende l’assessore – abbiamo lavori appaltati per 15 milioni di euro, mentre a Cantoniera Tirso c’è la progettazione esecutiva in corso. Per quanto riguarda Maccheronis siamo alla fase dell’apertura delle buste dell’appalto. Discorso diverso per la diga sul rio Ollai e per Govossai, dove stiamo ancora cercando di capire a che punto sono arrivati, la fase è ancora quella della progettazione. Per la diga di Cumbidanovu i lavori sono invece appaltati e a Monte Nieddu stanno aprendo le buste della gara». (s.sant.)

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