La Nuova Sardegna

Il caso sui fondi

Il deputato Salvatore Deidda (FdI): «Sulla questione siccità la Sardegna non verrà abbandonata»

di Salvatore Santoni
Salvatore Deidda di Fratelli d'Italia
Salvatore Deidda di Fratelli d'Italia

Il parlamentare: «Voglio capire perché siamo rimasti fuori dal decreto Agricoltura»

12 agosto 2024
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Sassari Anche il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda potrebbe essere annoverato tra gli esponenti politici che non hanno digerito la decisione del commissario nazionale anti siccità, che non ha fatto arrivare nemmeno un centesimo dei fondi del decreto Agricoltura in Sardegna. «Domani sentirò il commissario Nicola Dell’Acqua – dice il deputato – e cercherò di capire che cosa è successo». Ma, allo stesso tempo, Deidda non ci sta a sentirsi dire che il suo Governo, guidato dalla leader del partito Giorgia Meloni, ha abbandonato l’isola al proprio destino. «Voglio ricordare – aggiunge il parlamentare – che sull’emergenza idrica e sulle infrastrutture anti siccità sono previsti dei fondi specifici anche all’interno del recente accordo Regione-Governo annunciato dal ministro Fitto».

Deidda si riferisce ai 62 milioni di euro, destinati alla riduzione delle perdite idriche, contenute nel programma complementare per le politiche di coesione, fondi che sono stati pattuiti tra Regione e Governo (all’interno di piano generale da 262 milioni) ma per i quali manca ancora la firma ufficiale sull’accordo. Sempre nello stesso pacchetto ci sarebbero poi 85 milioni di euro per realizzare progetti di contenimento dei consumi energetici, di mobilità sostenibile, di prevenzione dei rischi climatici, di contrasto al dissesto idrogeologico e ai fenomeni di erosione costiera nonché di prevenzione e contrasto degli incendi. Il ragionamento di fondo di Deidda è che comunque ci sono altre fonti di finanziamento, oltre il decreto Agricoltura nel quale l’isola è rimasta esclusa, alle quali potrebbe attingere la Regione. «Sarà mia cura approfondire qual è stato il problema, se si è trattata di una questione dovute a urgenze in altre parti d’Italia. Ma è chiaro che ci sono anche altri canali e altre risorse ai quali la Sardegna potrà attingere per realizzare le opere necessarie a mettere in sicurezza il sistema idrico».

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