La Nuova Sardegna

L’appello

Sdr: «Bene Vallanzasca, ma ora Graziano Mesina torni in Sardegna ai domiciliari»

di Serena Lullia
Graziano Mesina ex primula rossa
Graziano Mesina ex primula rossa

Appello per l’ex primula rossa, in carcere a 82 anni: «Sta male e da due anni non vede i parenti. Serve un atto di umanità»

16 settembre 2024
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Cagliari Bene che Renato Vallanzasca sconti la pena in una Rsa. Molto meno che l’82enne Graziano Mesina, sia ancora in carcere e lontano dalla Sardegna. Almeno venga fatto tornare nell’isola.

Questo è l’appello di Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme Odv.  «Apprendere che Renato Vallanzasca, per le gravi condizioni di salute, ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Milano, il differimento pena in una Rsa in Veneto, è una buona notizia. Esprime il senso di umanità e di giustizia da parte dei magistrati che hanno preso atto delle condizioni di salute. Un uomo di 74 anni, con un decadimento cognitivo, a prescindere dal suo importante passato, che lo ha visto condannato a 4 ergastoli, è giusto che possa continuare a scontare la pena in una struttura alternativa a un Istituto penitenziario. Suscita perplessità però il fatto che Graziano Mesina, 82 anni, continui a rimanere ristretto a Opera, lontano dalla Sardegna dal 2022». 

L’ex primula rossa è stato condannato a 24 anni di carcere per associazione a  delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, si trova nel carcere di Opera di Milano. Da due anni non avrebbe colloqui con i familiari. 

«Vive in condizioni precarie di salute l’esperienza detentiva, non potendo neanche fare regolari colloqui con i familiari», accusa Caligaris.

Mesina  è stato sottoposto a una serie di analisi neurologiche e psichiatriche alla fine del mese di aprile. «Un’indagine particolarmente dettagliata, su disposizione della Magistratura di Sorveglianza, che ha riguardato le capacità cognitive e la possibilità di svolgere nel carcere milanese attività trattamentali. Benché non si conoscano, nel dettaglio, gli esiti dell’articolata perizia, si può ritenere che un ultraottantenne, che non effettua colloqui con i familiari da oltre 2 anni, difficilmente possa essere nelle condizioni ideali per partecipare attivamente alla personale riabilitazione sociale e alle attività culturali dell’area educativa. Sorprende altresì che in presenza di un Sai nella Casa Circondariale di Cagliari Uta il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria abbia scelto di trasferirlo nell’omologa struttura detentiva nell’Istituto “Opera” di Milano». 

Sdr invoca un gesto di umanità per l’anziano Mesina. «L’età avanzata di Mesina, le sue condizioni fisiche e mentali e il rispetto del principio della territorialità della pena sembrano suggerire a chi ha il potere – conclude Caligaris – un gesto di umanità consentendogli di tornare in Sardegna e possibilmente assegnandogli i domiciliari nel suo paese, in un ambiente che possa riaccoglierlo. Altrimenti si può avere l’impressione che ci siano figli e figliastri».

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