La Nuova Sardegna

In Spagna

Paura per due sardi a Valencia: «Hanno perso tutto nell’alluvione»

di Luciano Piras
Paura per due sardi a Valencia: «Hanno perso tutto nell’alluvione»

Il presidente del Circolo Shardana: ora sono al sicuro ma ancora sotto choc

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Valencia «In questo momento la maggior parte dei sardi a Valencia è al sicuro, stanno bene e non hanno perso né parenti né amici stretti. Quasi tutti, almeno quelli iscritti al circolo Shardana, che conosco personalmente, vivono nella città di Valencia. Due sardi che abitano nei dintorni, invece, hanno perso tutto». Pierluigi Melis ha il fiatone. Risponde su whatsapp come meglio può. I messaggi audio arrivano a singhiozzo. «Sono riuscito comunque a mettermi in contatto con loro, per un attimo. Sono nel pieno della catastrofe, hanno perso tutto e sono impegnati a dare una mano ai vicini di casa, oltre che a liberare la propria dai detriti».

Classe 1982, ogliastrino di Jerzu, la mamma è di Orgosolo, Melis vive in Spagna dal 2011. Storico dell’arte e guida turistica, è sposato con una valenziana: hanno due figli, un bambino di cinque anni e una bambina di due anni. Nel 2018 ha fondato l’Asociación cultural Sharda di Valencia, sede in plaza Barón de Cortes. Presidente degli emigrati sardi, lui, Pierluigi Melis è subito diventato il punto di riferimento di tutti i conterranei che sbarcano nella terza città più grande del Reino de España, dopo Madrid e Barcellona. In questi giorni il suo cellulare squilla più che mai.

«Uno dei due sardi che hanno perso tutto – spiega –, mi ha raccontato addirittura che è da buttare via persino il pavimento di casa... ». Succede, nell’epicentro dell’emergenza, pochi chilometri a sud di Valencia, ad Alfafar, in particolare, 22mila abitanti, come pure ad Aldaia, 31mila abitanti, piccoli centri travolti dalle inondazioni. Rimasti senza corrente elettrica, con le linee telefoniche che vanno e vengono, senza viveri, persino senza acqua di rete.

«Entrambi i sardi mi hanno descritto una situazione allucinante. Entrambi hanno famiglia, hanno figli... stiamo cercando di capire come poterli aiutare – sottolinea ancora Melis –. Dalla Regione Sardegna, intanto, ci hanno assicurato il massimo sostegno... ».

Tra le prime voci amiche arrivate al presidente del Circolo Shardana di Valencia, infatti, c’è quella dell’assessora regionale Desiré Manca. «So dell’impegno profuso da tutti e tutte voi – le ha scritto la titolare del Lavoro con delega all’emigrazione – nel rendervi disponibili a soccorrere e sostenere quanti sono stati danneggiati pesantemente da questo evento, sia sardi che spagnoli, e questo rende onore al senso di responsabilità e condivisione che accomuna la gente di Sardegna».

«È allo stesso tempo bello e commovente vedere una solidarietà così grande e generosa» evidenzia Pierluigi Melis accostando il cuore immenso dei sardi a quello altrettanto immenso dei valenziani, partiti subito a portare aiuti e spalare fango. «Grazie – insiste l’assessora Manca – perché attraverso il Circolo rappresentate il volto solidale e accogliente della nostra isola e manifestate concretamente la presenza della nostra Regione, attraverso la vostra azione quotidiana».

«Ti chiedo di tenerci informati delle prossime evoluzioni e in particolare di segnalarci le situazioni e condizioni di precarietà e emergenza che richiedono un sostegno e un intervento immediato. Ci rendiamo disponibili – assicura l’esponente della giunta Todde – a fare la nostra parte nella misura più adeguata possibile, pertanto attendiamo da te indicazioni precise e dettagliate sulle criticità vissute dai nostri conterranei presenti in quei territori devastati».

«Ora la speranza – chiude il presidente dei sardi emigrati a Valencia – è che il bilancio dei morti si fermi... anche se si prevede di trovarne altri ancora nelle automobili accumulate. Il numero degli scomparsi è ancora alto, purtroppo». Tant’è che la conta delle vittime sale di giorno in giorno. Sono oltre 200 quelle finora accertate.

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