Contratto statali: settimana corta, aumenti in busta paga, smart working. Ecco le novità
Ma è anche prevista la possibilità di essere promossi senza titolo di studio
Sassari Settimana lavorativa di quattro giorni, aumento in busta paga medio lordo di 165 euro e buoni pasto anche per chi lavora in smart working. Il pacchetto di novità per 195mila dipendenti statali è contenuto nel nuovo contratto per il personale del pubblico impiego per il triennio 2022-2024.
La settimana corta Come sperimentato con successo nel privato, con il nuovo contratto viene introdotta la rimodulazione dell’orario di lavoro su quattro giorni, invece che su cinque. Resta fermo il monte ore totale di 36 ore settimanali, quindi la giornata lavorativa diventa più lunga, nove ore più la pausa, oltre alla rivisitazione proporzionale di ferie e permessi giornalieri. I dipendenti statali avrebbero quindi un giorno libero in più senza riduzione dello stipendio.
Nessun obbligo La sperimentazione della settimana corta non è obbligatoria. Le amministrazioni possono decidere di attuarla su base volontaria e con l’assenso del lavoratore.
Chi riguarda Il nuovo contratto interessa 195mila dipendenti delle Funzioni centrali, un comparto che include il personale dei ministeri, delle agenzie fiscali, Inps e Inail, Agld ed Enac.
Buoni pasto anche in smart working L’altra novità è la possibilità di ricevere buoni pasto anche per chi lavora da casa. Attualmente, i buoni pasto vengono riconosciuti solo ai lavoratori che svolgono le loro mansioni in ufficio, ma le nuove modalità di lavoro a distanza hanno spinto i sindacati a chiedere una parità di trattamento per chi lavora in smart working.
Aumenti in busta paga L’aumento mensile lordo varierà in base al ruolo ricopert, in media il 6%. Nel dettaglio si tratta di un incremento di 121,40 euro al mese per gli assistenti, cioè la categoria base dei dipendenti ministeriali; 127,70 euro per gli operatori; 155,10 euro per i funzionari; fino a 193,90 euro per le professionalità con qualifiche elevate.
Indennità Per chi ricopre incarichi di posizione organizzativa, che attribuiscono maggiori compiti e responsabilità ma non si traducono in una promozione, l’indennità può salire fino a 3.500 euro all’anno (il vecchio limite era 2.600 euro). Sulle "progressioni" di carriera strutturali, con il nuovo contratto, fino al giugno del 2026, potranno avanzare di grado anche chi non ha i titoli di studio richiesti dal nuovo ordinamento per i vari livelli gerarchici (laurea e 5 anni di esperienza, diploma e 10 anni di esperienza per diventare assistenti o funzionari).
Age management Le amministrazione dovranno tenere in considerazione le diverse età dei dipendenti favorendo una sorta di patto intergenerazionale con attività di mentoring da parte degli “anziani” nei confronti dei più giovani ma attivando anche un “reverse mentoring” verso i più anziani ad esempio sulle competenze digitali.