Il romanzo di Giulio Neri fermato da una diffida: «Io troppo simile al protagonista, non pubblicarlo»
“Area Tempestas” si ispira ai ricordi scritti in un diario personale. Un committente cagliaritano glielo aveva affidato, poi lo stop e le azioni legali
Sassari La forza della letteratura può fare molta paura. Specie quando si intreccia con la vita reale e ne tratteggia i lati meno nobili. Lo hanno imparato a proprie spese lo scrittore cagliaritano Giulio Neri e la casa editrice “Il Maestrale”.
A inizio dicembre era tutto pronto per la pubblicazione del romanzo “Area Tempestas”. E invece le centinaia di copie di libri sono ancora chiuse negli scatoloni e forse non vedranno mai gli scaffali delle librerie. Colpa di due lettere di diffida di un ex docente universitario di Cagliari che aveva consegnato il proprio diario personale allo scrittore per ispirarne un’opera letteraria. Alcuni dettagli scabrosi sulle abitudini sessuali e su presunti tradimenti hanno turbato il committente, che per paura di essere riconosciuto ha impedito la pubblicazione del romanzo.
I fatti narrati ruotano attorno «ai ricordi e alle confessioni di Furio, un neurologo di fama internazionale, luminare del morbo di Parkinson; ha operato fra Stati Uniti, Sardegna e Toscana», si legge nella sinossi. Sono soprattutto i dettagli sui percorsi di vita e professionali presenti nel libro ad aver fatto cambiare idea allo studioso, quello reale, ora in pensione, intimorito dall’idea di venire visto con altri occhi da ex colleghi, amici e familiari stretti.
L’uomo in questione vive in Sardegna da alcuni anni e ed è molto noto negli ambienti accademici. Con una diffida inviata sia a Neri sia alla casa editrice il 27 novembre 2024 da uno studio legale, ha dettato lo stop alla distribuzione e alla messa in vendita di “Area Tempestas”. Il 5 dicembre, cioè pochissimi giorni dopo, era in programma la prima presentazione al pubblico del libro al Teatro Massimo di Cagliari. Niente da fare. Come si legge nella lettera dell’avvocato, il professore si è rivisto nella storia di Furio, il protagonista: «La univoca ed oggettiva riferibilità è desumibile dalla sovrapposizione con gli elementi personali che hanno un forte potenziale individualizzante». La dignità e il decoro del professore sarebbero lesi, a quanto si legge, dalla stessa caratterizzazione di Furio, «rappresentato come un soggetto spregevole, volgare, lascivo, sessista, retrivo (perfino incontinente)». In una seconda diffida, datata 22 gennaio 2025, il professore si dice anche contrario alla «deriva “soft-core” della stesura finale» e dagli «sviluppi (in chiave erotica) del romanzo» di cui non sarebbe stato informato dopo la visione della prima stesura. Le note caratteriali e comportamentali del personaggio sarebbero quindi «diametralmente opposte alla pacatezza ed il garbo che contraddistinguono il prof.», ma il punto è che sarebbe «esattamente coincidente» la vita privata e professionale.
L’amicizia tra ex docente e scrittore era nata nel negozio di antiquariato di Neri in piazza del Carmine a Cagliari. In una delle visite, il primo confida di aver scritto un diario sulla propria vita. Diario che tra l’altro aveva depositato come memoriale, seppur con uno pseudonimo, in un archivio prestigioso. Lo scrittore ne rimane affascinato e chiede di poterne fare la base per il suo prossimo romanzo. L’idea sembra entusiasmare entrambi, è l’agosto del 2022. Ma poi qualcosa va storto fino al ripensamento e alle copie sigillate. “Il Maestrale” al momento non ha intentato nessuna causa e “Area Tempestas” rimane al buio.
Con un post su facebook Giulio Neri ha raccontato pubblicamente la vicenda, a margine aggiunge sconsolato: «Non capisco. Questa persona è un mio lettore della prima ora, conosce i miei romanzi, il mio approccio alla narrazione e come lavoro sui personaggi – spiega l’autore –. Ha avuto altre occasioni per dirmi di non andare avanti, non l’ha mai fatto». Inoltre, nell’apertura del romanzo compare un’avvertenza che assicura che la scelta di nomi, personaggi e luoghi è frutto della fantasia dell’autore. «Il suo diario affronta vari sospetti di un tradimento presunto della ex moglie e a me piace da sempre soffermarmi sullo sviluppo di queste paranoie. Ma dentro ci ho messo i miei spettri, i miei fantasmi, dentro le pagine ci sono molto più io di questo signore, Flaubert diceva: Madame Bovary c’est moi».