Siccità, ora a soffrire è il versante Nord-Ovest
Bidighinzu completamente a secco, a Est la diga del Maccheronis è piena
Sassari Un “patrimonio” di circa 900 milioni di metri cubi d’acqua a disposizione, un occhio al meteo e uno ai report ufficiali. I quali, a livello regionale, parlano di quasi metà della capacità presente nei bacini ma che, tra le righe, descrivono situazioni di estrema criticità in alcune zone dell’isola.
L’ultimo “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna”, pubblicato dalla Regione e aggiornato al 31 gennaio, fotografa una situazione tutt’altro che semplice. A quella data erano presenti nel sistema degli invasi della Sardegna 906 milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 49.7% del volume utile di regolazione autorizzato. Rispetto al report precedente, datato 31 dicembre 2024, il valore del volume idrico invasato ha subito un incremento pari a 156 milioni di metri cubi. Per quanto riguarda l’indicatore di stato per il monitoraggio ed il preallarme della siccità dell’intera isola, si registra una condizione di “pericolo” o “allerta”, con un valore dell’indicatore pari a 0.19.
Piove ma non basta, dunque, con situazioni che vanno parecchio oltre lo stesso indicatore: è il caso del bacibo Bidighinzu, nel Sassarese, capace di appena 10 milioni di metri cubi d’acqua, che sarebbe completamente a secco se non fosse per l’acqua che arriva dal Temo, dove comunque la percentuale di riempimento è appena al 17%. Le piogge cadute nel corso delle ultime settimane, dunque, hanno contribuito a migliorare la situazione ma non sono state assolutamente sufficienti ad allontanare la crisi idrica e a far spegnere il segnale d’allarme.
Non solo problemi nella costa orientale, al momento la Nurra è una delle zone maggiormente in difficoltà: al 31 gennaio la zona idrografica “Coghinas, Rio Mannu, Temo” poteva contare su 187,23 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 50,89% del volume complessivo. Ma sono proprio gli invasi della Nurra quelli in grande sofferenza: se il Bidighinzu è vuoto, come detto, e il Temo non arriva al 20%, il Cuga si ferma poco oltre, con appena il 21% delle acque che potrebbe contenere. A est, invece, si registra la buona performance della diga di Maccheronis, collocato nella zona idrografica Posada-Cedrino, in emergenza cronica ormai da anni: qui la situazione è migliorata a tal punto che l’invaso è l’unico in Sardegna a essere abbinato al bollino giallo, ovvero livello di vigilanza, il secondo dei quattro gradi di pericolo. Secondo l’ultimo bollettino della Regione, l’invaso è arrivato a sfiorare la piena capacità (99% del volume invasabile presente) con 22,66 milioni di metri cubi d’acqua presenti. Una vera e propria svolta, se si pensa che nel gennaio 2024 il dato era al di sotto dei 4 milioni di metri cubi e appena pochi mesi fa non si andava oltre i 6,17 milioni. (a.si.)