Legge salva-casa, per recepirla servono modifiche alle procedure regionali
Campo largo d’accordo sulla riduzione delle altezze ma storce il naso sull’abitabilità
Cagliari Prima una riunione di maggioranza poi la delibera di giunta con pochi ritocchi alla legge nazionale. Si è concluso con un sostanziale accordo nel Campo Largo il vertice tra i consiglieri del centrosinistra componenti la commissione assetto del Territorio dedicato alla leggina di recepimento del “salva-casa”.
La legge varata dal Parlamento lo scorso luglio che semplifica e abolisce abusi ritenuti “minori”, introducendo nuove soglie sulle tolleranze autorizzative potrebbe approdare in Consiglio già la prossima settimana. Secondo l’assessore all’Urbanistica il disegno di legge regionale, che recepisce quasi tutte le indicazioni della legge nazionale, potrebbe essere varato già questa settimana. «Ma non possiamo recepire integralmente la legge nazionale perché in contrasto con la legge regionale 23 – precisa Sebastian Cocco (uniti per Todde), componente della commissione Assetto del Territorio -. Semmai possiamo mettere mano alla nostra legge».
La maggioranza è consapevole che la compatibilità tra le leggi nazionale e regionale comporta un lungo lavorio che però si scontra con le richieste che vengono dai privati di approvare il prima possibile una legge che recepisca il “salva-casa”. «Questo ritardo sta provocando slittamenti anche nelle compravendite di immobili e in tante attività edilizie minori. In Commissione, appena possibile sentiremo gli ordini professionali, ma l’obiettivo è accelerare il più possibile e arrivare a una approvazione rapida», conclude Cocco.
Su alcune parti del salva-casa non c’è però condivisione in maggioranza: tra queste l’abitabilità per immobili di superfici da 20 metri quadri: prima ne servivano 28. Più facile accettare la riduzione di altezza minima, da 2,7 metri a 2,4 metri. Il punto vero però è legato alle procedure, da aggiornare e verificare, e ai tempi. Nella competizione per arrivare prima, la salva-casa ha infatti come “avversario” il bilancio.