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Incidenti stradali in Sardegna, 110 vittime in un anno: ecco le strade più pericolose

Incidenti stradali in Sardegna, 110 vittime in un anno: ecco le strade più pericolose

Presentato il report regionale: fasce orarie, tipo di mezzo, giorni della settimana più a rischio, costi sociali

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Cagliari Presentato dall’assessore regionale ai lavori pubblici e dall’Università, attraverso il centro interuniversitario ricerche e mobilità, l’osservatorio sardo sulla sicurezza stradale, con il responsabile tecnico-scientifico del progetto, il docente universitario Gianfranco Fancello.

I dati presentati nel dossier mostrano 3391 sinistri nel 2023, con meno di un sinistro, valore 0,8 ogni mille abitanti. Un valore al di sotto della media nazionale e lontano sei volte dai picchi di Lombardia, Lazio ed Emilia. Nel 2023 nell’isola si sono registrati 110 morti da incidenti, pari a 0,03 ogni mille abitanti, valore sulla media nazionale. 4619 i feriti. In linea generale, anche se morti, feriti e sinistri si sono ridotti negli ultimi dieci anni, la riduzione in percentuale dei morti rispetto al 2012, è tuttavia ben lontana dall’obiettivo Europeo (- 50% di morti). Dalla fine della pandemia piuttosto si segnala un incremento di incidenti, morti e feriti rispetto al periodo precedente.

Tipo di trasporto

L’osservatorio divide i decessi anche per tipo di trasporto. L’auto è mezzo di incidente in un caso su due. Le moto in un caso su quattro. Il resto camion, bici e pedoni.

I mesi e giorni con più incidenti

Settembre il mese con più morti e feriti, dicembre e gennaio quelli con meno. Venerdì e sabato i giorni con più sinistri e feriti, domenica quello con più morti.

Fascia oraria

  La fascia oraria prevalenti degli incidenti è dalle 06 alle 21, dove si registrano l’80 per cento dei morti e l’88 per cento dei feriti.

Il tipo di strade

L’osservatorio ha messo in evidenza, ed è un elemento poi citato sia dall’assessore ai lavori pubblici Antonio Piu che dal rettore Francesco Mola, dove si sono verificati gli incidenti mortali, così divisi: strade statali (28), provinciali (37), urbane (21) altre (14). L’incidentalità nelle strade statali è in calo, sia rispetto al 2021 (-6,7 per cento) che rispetto al 2012 (-28 per cento).

Cinque le statali con tre decessi: 125 - Orientale Sarda, 126- Sud Occidentale Sarda, 129 - Trasversale Sarda, 387 - del Gerrei, 389 - di Buddusò e Correboi. Negli ultimi 10 anni l’Orientale e la 131 hanno avuto ciascuna 52 morti. Quasi la metà per la 131 dcn, la 130, la Trasversale e la 195 Sulcitana. La Trasversale e la 554 cagliaritana hanno invece il numero di morti per chilometri maggiore, rispettivamente 0,7 e 0,4. La 131 ha 0,2 mentre la 672 Sassari-Tempi ha 0,1. Se sulle statali i sinistri mortali calano sulle provinciali sono in netto aumento con un incremento del 42 per cento rispetto al 2021.

Le strade peggiori

Le peggiori strade sono nel cagliaritano, la provinciale 2 la pedemontana verso il Sulcis, e nel sassarese, la 59 (Arzachena-Baia Sardinia) e la 59bis e la 81 (Marina di Sorso Porto Torres). Non a caso la provincia con il maggior numero di sinistri sulle strade provinciali è Sassari+Olbia, con 248 sinistri pari a 0,5 ogni mille abitanti. Stesso discorso vale per i morti e i feriti. Per questi ultimi il dato segna 359 feriti, poco meno del resto dell’isola, e 0,7 sinistri ogni mille abitanti. Per le strade urbane i valori crescono al crescere degli abitanti nei centri.

I costi sociali

L’osservatorio ha anche ricordato i costi sociali per decessi e feriti negli incidenti, per quanto di difficile comprensione: 1,8 milioni per vittima, 45mila euro per ferito e 12mila per sinistro, che portano il dato nazionale a superare la soglia dei 17 miliardi di euro. In Sardegna il costo complessivo sfiora il mezzo miliardo l’anno, in risalita dalla pandemia con valori equamente divisi tra strade statali, provinciali e urbane.

Il report verrà aggiornato con cadenza annuale, e «ci consentirà di avere ogni anno la fotografia esatta dello stato della sicurezza delle nostre strade da cui possiamo ricavare dati utili all'elaborazione degli interventi. Il report 2024, dice che le strade provinciali sono quelle in cui si registra un dato marcatamente più alto di incedenti rispetto alle altre reti viarie. Questo elemento ci ha consentito di puntare a uno stanziamento mirato alle strade provinciali di 110 milioni», commenta l'assessore Piu. (gcen)

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