«I giovani vogliono un’occupazione sicura, per questo i concorsi pubblici sono affollati»
Parla Fausto Durante, segretario generale della Cgil Sardegna: qui 9 assunti su 10 sono precari
Cagliari «In Sardegna la situazione del mercato del lavoro presenta aspetti che risultano sempre i peggiori delle medie nazionali: meno giovani che lavorano, meno donne e in generale meno persone in generale che hanno un’occupazione. Ma c’è un dato che fa ancora più riflettere: nel 2023 e nel 2024, ogni 10 rapporti di lavoro instaurati nell’isola soltanto 1 era caratterizzato da un’assunzione a tempo pieno e indeterminato. Tutti gli altri sono stagionali, interinali, a termine. Purtroppo è l’effetto del supermarket della precarietà che gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno provocato. Ed è anche per assicurare un diritto alla stabilità e alla sicurezza del lavoro di queste persone che stiamo facendo la nostra battaglia referendaria».
Prima ancora di rispondere alla domanda sui motivi della straordinaria attrattiva che il posto fisso nelle pubbliche amministrazioni esercita sempre sui cittadini sardi – come dimostra il boom di candidati alle recentissime selezioni di Abbanoa e del Comune di Sassari – il segretario generale della Cgil Sardegna Fausto Durante snocciola questi numeri allarmanti. Poi arriva subito alla questione.
«L’appeal dei concorsi pubblici tra i giovani sardi non mi stupisce affatto – commenta il sindacalista – ritengo che la ricerca di un impiego che sia contrassegnata da certezza sul datore di lavoro, certezza sulla qualità e tipologia del contratto con cui si viene assunti, e infine certezza di poter lavorare a tempo pieno e indeterminato, sia ancora una delle molle più importanti per far decidere a una persona di partecipare a un concorso, di fare una domanda e di impegnarsi per trovare un’occupazione. Se noi offriamo lavori che sono pagati poco e male, contrassegnati da precarietà e instabilità, con orari troppo lunghi e una condizione di permanente incertezza, mi pare evidente che non c’è nessuno incentivo a considerare quello un posto a cui tendere».