La Nuova Sardegna

L’audizione

Finanziaria, sindacati critici. La Cgil: «Fondi della sanità ai privati»

Finanziaria, sindacati critici. La Cgil: «Fondi della sanità ai privati»

Sentiti i segretari di Cgil, Cisl e Uil

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Cagliari Prime audizioni stamattina, mercoledì 19, in consiglio regionale sulla manovra finanziaria. Ad essere auditi i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Il segretario della Cgil Fausto Durante ha posto l'accento su quattro punti.

Il segretario Durante, che ha annunciato che verrà fornito un documento approfondito di analisi e proposta sulla Finanziaria, ha poi focalizzato l’attenzione su quattro punti.

Il primo è relativo alla sanità: «Se va bene l’attenzione riservata ai temi del welfare e delle misure socio-sanitarie, per il resto non c’è corrispondenza tra le disposizioni contenute nella riforma della Sanità e le poste in bilancio riguardanti il tema. Oltre a questo, non sono previsti sufficienti interventi specifici per affrontare alcune delle criticità più evidenti del sistema sanitario, a partire dalle liste d’attesa a cui, nel testo, si pensa di far fronte destinando più risorse alla sanità privata».

Il secondo punto riguarda le risorse per la salute e la sicurezza sul lavoro: «Il 4 settembre scorso - ricorda il segretario - abbiamo sottoscritto con la Presidente della Regione il Patto di Buggerru per il quale si ipotizzava di destinare 30 milioni in tre anni ma nella legge al momento non ci pare ci sia traccia di queste risorse».

E ancora, sulle politiche industriali, la Cgil ha sollecitato più volte la necessità di creare una Agenzia regionale per lo sviluppo industriale collegata a un Fondo specifico per la Transizione: «Anche in questo caso - ha detto Durante - non ci pare ci sia un impegno adeguato, come non c’è una direzione netta sullo sviluppo produttivo e industriale dell’isola». Certo, c’è uno sforzo sul fronte del lavoro ma l’attenzione appare concentrata prevalentemente su interventi di sostegno al reddito, che vanno bene ma non possono non essere accompagnati da linee programmatiche di sviluppo industriale”.

Altra questione, i fondi destinati alla fusione degli aeroporti: «Ribadiamo che qualsiasi sia  la soluzione societaria che verrà adottata, per la Cgil è decisivo e fondamentale che il ruolo di gestione e controllo sia esercitato dalla Regione perché non può certo essere affidata a soggetti privati e alle sole logiche di mercato una materia così sensibile come quella relativa al trasporto aereo e alla continuità territoriale».

Anche la Cisl ha presentato le sue proposte alla commissione bilancio oggi in Consiglio Regionale durante le audizioni sulla prossima manovra finanziaria.

Il segretario generale Pier Luigi Ledda ha elencato le pricipali proposte: un Patto per la Coesione Sociale e lo Sviluppo con la creazione di una cabina di regia permanente tra Regione, parti sociali e rappresentanze economiche per monitorare e indirizzare le politiche di sviluppo, l'integrazione tra politiche industriali, sanitarie, del lavoro e sociali, la definizione di azioni coordinate tra Comuni e Provincie.

Il secondo punto riguarda gli investimenti strategici nelle infrastrutture e nella mobilità, accelerando i progetti Pnrr, potenziando la rete ferroviaria e il trasporto pubblico locale, e creare una dorsale energetica sostenibile, bilanciando investimenti in metano, rinnovabili e idrogeno verde.

La Cisl ipotizza anche un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, legato alla destagionalizzazione dei flussi turistici, incentivando l’agricoltura innovativa e sostenendo artigianato e microimprese, per favorire l’occupazione e il mantenimento delle tradizioni produttive sarde.

Gli ultimi due punti riguardano la sanità, col potenziamento di quella territoriale, e più investimenti nelle Case della Salute, nell’assistenza domiciliare e nella telemedicina, la riduzione delle liste d'attesa con un piano straordinario di prestazioni aggiuntive e con investimenti mirati nei presidi più critici. Infine la lotta allo spopolamento e alla denatalità, da realizzarsi con incentivi, fondi per realizzare nuovi asili nido, servizi per l’infanzia per conciliare i tempi di lavoro e quelli della famiglia. a questo sono legati gli interventi sullo sviluppo territoriale e su un mercato del lavoro più inclusivo e sicuro.

L'ultimo punto è un appello al rafforzamento "dell’Autonomia Speciale", revisionando le compartecipazioni tributarie, per garantire alla Sardegna maggiori risorse e autonomia decisionale e dando gambe al riconoscimento costituzionale dell’insularità, con misure compensative per i costi aggiuntivi legati alla condizione geografica dell’Isola.

Anche la Uil ha espresso la sua insoddisfazione su questa Legge di Bilancio regionale.

«Non possiamo più tollerare la ripetizione di una farsa come quella già vissuta in sanità, dove un disegno di legge è stato completamente stravolto dagli emendamenti della Giunta senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali», hanno dichiarato i segretari regionali Guido Sarritzu e Andrea Lai.

La Uil Sardegna ha ribadito le proprie priorità: sicurezza sul lavoro, sanità, trasporti, sociale, commercio e industria. Sicurezza sul lavoro: «Il Patto di Buggerru non ha ricevuto finanziamenti, mentre nel 2024 si contano già 28 morti sul lavoro in Sardegna».

Sanità: «Servono risorse per stabilizzare i precari, rafforzare il sistema pubblico, la medicina territoriale e abbattere le liste d'attesa. Non vediamo alcuna voce che attui la DDL 40 in materia di sanità. Invece, milioni sono destinati ai privati senza vincoli sul rispetto dei diritti dei lavoratori. Basta finanziamenti a pioggia senza condizioni: chi riceve soldi pubblici deve garantire salari e contratti dignitosi».

Trasporti: «Non possiamo più subire un isolamento che penalizza lavoratori, studenti e imprese. Serve un piano di rilancio per il trasporto pubblico e la continuità territoriale, con tariffe sostenibili e collegamenti certi, sia via mare che via aerea. Chiediamo chiarezza sui trenta milioni per la fusione degli aeroporti, che a nostro avviso devono restare sotto il controllo pubblico».

Sociale: «Servono più risorse per le famiglie, per l'assistenza ai disabili, per chi è in difficoltà. Senza investimenti nel sociale, aumentano le disuguaglianze e si condanna una parte della popolazione alla marginalità».

Commercio e piccole imprese: «I piccoli commercianti e le imprese locali stanno soffocando a causa dell'aumento dei costi, della concorrenza sleale e della mancanza di politiche di sostegno. Basta favorire solo la grande distribuzione: servono incentivi veri per il commercio di prossimità, sgravi fiscali e sostegno alle attività nei centri storici e nei piccoli comuni».

Fondo Unico per gli Enti Locali: «Va incrementato, ma la vera questione è come verranno distribuite queste risorse e se saranno sufficienti per affrontare le emergenze nei territori. Molti comuni soffrono di carenza di personale, servizi ridotti e difficoltà finanziarie».

Industria: «Non rileviamo interventi significativi che affrontino le problematiche del settore». Politiche attive del lavoro: «Sono a disposizione risorse importanti, che vanno però sapute gestire al meglio per dare le risposte che tutti ci auspichiamo».

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