Fiera nautica 2025: a Porto Rotondo la rassegna record
In banchina 200 imbarcazioni e 160 espositori: attese 20 mila persone
Super yacht, talk tematici, assessori regionali, imprenditori, i più importanti player sul mercato e le eccellenze dell’enogastronomia del territorio, inserite all’interno della cornice del marketing territoriale. La Fiera nautica della Sardegna taglia il nastro di una nuova edizione, che registra già numeri da record. Dal 30 aprile al 4 maggio la Marina di Porto Rotondo ospita un appuntamento che negli anni si è consolidato come un classico del settore, che giunge alla quarta edizione e la festeggia con numeri e temi di alto livello che la proiettano tra le più importanti manifestazioni a livello nazionale.
I numeri I temi portanti di questa edizione ruoteranno intorno al Re mida della nautica e del diportismo internazionale, quei super yacht nel cui segmento si riflette l’eccellenza della Sardegna e le potenzialità della blue economy sul territorio eletto: la Gallura. Sbarcano alla Fiera nautica le imbarcazioni sopra i 20 metri, l'industria applicata al settore del diportismo di alto rango e l'internazionalizzazione. Un appuntamento che tocca anche il record di presenze, con 200 imbarcazioni e quasi 160 espositori, e che punta a superare i 20 mila visitatori, dopo il boom di 18 mila presenze dello scorso anno. Le potenzialità del settore, l'obiettivo di sfondare sui mercati internazionali, con talk su innovazione e formazione lungo i cinque giorni dell’evento, costituiranno il format consolidato che si poggia su tre pilastri fondamentali: promuovere l’industria nautica dell’isola, dando un’occasione di visibilità alle aziende del territorio in un contesto capace di attrarre pubblico nazionale e internazionale; comunicare l’attrattività turistica della Sardegna e organizzare talk tematici con professionisti, aziende e rappresentanti istituzionali su temi di interesse generale e specifico nell’ambito della nautica e del turismo. L’innovazione La fiera si svilupperà così intorno alla nautica, ai talk con i temi più cari al settore industriale, la formazione con le università e le opportunità di sviluppo e internazionalizzazione del comparto, oltre alla promozione dell’isola attraverso il programma di marketing territoriale. Nell’area denominata Techno-green, poi, i visitatori entreranno in contatto con le nuove start-up tecnologiche dedicate alla salvaguardia dell’ecosistema marino. Università e centri di ricerca offriranno al pubblico dimostrazioni di sistemi propulsivi, materiali ecosostenibili e innovazioni dedicate alla tutela ambientale.
Gli investimenti Un evento che arriva in un momento storicamente proficuo per il settore, anche in relazione al grande lavoro svolto dall’Autorità portuale della Sardegna, con ingenti investimenti. L’elenco è lungo. L’elettrificazione delle banchine in corso di realizzazione per 70 milioni di euro; il terminal Ro-Ro di Cagliari per 340 milioni; la strada di accesso tra terminal rinfuse e Ro-Ro per 10 milioni, solo per partire dal capoluogo. A completare la trasformazione del Porto Canale cagliaritano in un hub strategico per la cantieristica nautica e il traffico merci, ci sarà anche il terminal rinfuse (19 milioni di euro) e il polo della cantieristica, completato circa un anno e mezzo fa. Nel nord Sardegna, lo scalo di Porto Torres è oggetto di ingenti investimenti, tra cui la costruzione dell'Antemurale di Ponente (45 milioni di euro) e il secondo lotto della Darsena servizi (25 milioni), destinata all'ormeggio della flotta pescherecci e alla gestione dei servizi nautici. A breve sarà completato anche il Centro servizi portuale, che ospiterà gli uffici dell’Autorità portuale e il mercato ittico, con quest’ultimo che ha visto un investimento di 5 milioni. Grande attenzione merita il dragaggio del porto di Olbia, un progetto impantanato nelle pastoie burocratiche, arrivato a costare, con prezzi lievitati, oltre i 90 milioni di euro, che attualmente si trova in fase di istruttoria tecnica da parte del ministero dell'Ambiente per la Valutazione di impatto ambientale. L'opera prevede il dragaggio dei fondali e la realizzazione di una vasca di colmata, oltre all'allungamento del Molo 9 per creare una banchina da 320 metri di lunghezza dedicata alle navi da crociera. Investimenti di rilievo sono previsti anche negli altri scali minori dell'isola, a partire dalla realizzazione del Centro servizi polifunzionale di Oristano-Santa Giusta (7,6 milioni di euro), con altri interventi su banchine e piazzali per circa 7 milioni di euro, la linea doganale e la videosorveglianza. Poi gli interventi di dragaggio nella banchina di Portovesme e ancora la costruzione di un edificio polifunzionale nel porto di Arbatax, destinato a uffici e terminal passeggeri. Per tornare alla Gallura non vanno dimenticati l’allungamento e il raddoppio della banchina commerciale nel porto di Santa Teresa, mentre a Golfo Aranci sono in corso interventi che dovrebbero rendere più sicuro l’accosto anche di due navi contemporaneamente, una risposta decisa alla domanda del territorio al traffico delle imbarcazioni da diporto di alto livello. «Complessivamente lasciamo un sistema creato dal nulla, noi lo abbiamo costruito nel corso del primo mandato: un sistema organizzato, efficace ed efficiente che ha messo a terra nel corso della sua esistenza, dal 2017 a oggi, una cifra vicina al miliardo di euro di lavori – ha spiegato recentemente Massimo Deiana, presidente dell’Authority, sulle pagine de La Nuova Sardegna – solo ora ci sono investimenti per oltre 680 milioni. Un grande sforzo in parte gravato dagli oneri del Pnrr, che ci ha obbligato a correre e fare delle operazioni entro termini stringenti».
La Regione Un lavoro nel quale svolge un ruolo anche la Regione, sensibile nei confronti di un territorio fertile in questo segmento economico. “Siamo in un territorio, la Gallura, che rappresenta il polo principale della nautica in Sardegna – ha sottolineato Giuseppe Meloni, vicepresidente della Regione, durante la presentazione dell’evento allo Yacht club di Porto Rotondo –. Non parliamo più solo di cantieristica ma di formazione di intelligenze e professionalità, come dimostra il corso di laurea in Ingegneria navale attivato a Olbia con l’università di Cagliari. Siamo pronti ad accettare la sfida della ricerca e dell’innovazione e creiamo i presupposti perché le imprese possano investire, con finanziamenti da 3 a 25 milioni che grande interesse stanno riscuotendo nel settore, per una prima dotazione da 81 milioni di euro». Così la chiave del futuro per il settore è investire e puntare sui mercati esteri, con l’internazionalizzazione della nautica affidata al coordinamento dell’assessorato regionale all’Industria. Si partirà a fine giugno con l’Expo ad Osaka, dove sarà presente il marchio della Sardegna. «Il tema della nautica parte dalla promozione delle imprese nel mondo, il settore ha possibilità di sviluppo non appesantite dalle criticità del nostro sistema di produzione, come il costo dell’energia – ha spiegato l’assessore all’Industria, Emanuele Cani –. Ha opportunità migliori di sviluppo, mettendo insieme più competenze. Per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo rafforzare le infrastrutture e valorizzare i consorzi industriali».
La scommessa di Olbia La rassegna della nautica, arrivata alla quarta edizione, la terza a Porto Rotondo, dopo il primo anno alla Marina di Olbia, rappresenta un’opportunità di visibilità anche per il Comune di Olbia, che sta sviluppando, in raccordo con l’Autorità portuale, progetti strategici sul fronte di nuovi approdi turistici per super yacht. «Con la Regione stiamo lavorando bene e in sinergia sulle cose da fare, la quarta edizione della Fiera nautica dimostra la crescita di questa manifestazione in un porto molto bello, che valorizza il nostro territorio – ha confermato Settimo Nizzi, sindaco di Olbia – a dimostrazione di come quando si lavora con attenzione e competenza su infrastrutture e servizi si raggiungono grandi risultati». Il Cipnes Gallura Livio Fideli, presidente del Cipnes Gallura, ha rimarcato l’obiettivo di «far diventare l’evento sempre più internazionale, puntando su barche di grandi dimensioni e un segmento economico dall’impatto positivo sul nostro distretto, tutta la Gallura e la Sardegna». Nel solo distretto del Cipnes Gallura ci sono ben 90 aziende legate alla nautica e alla logistica per aziende nautiche. «Il 50 per cento del fatturato dell’industria nautica viene investito sui mercati esteri e la chiave di lettura sulla crescita del comparto passa proprio per la valorizzazione dei mercati internazionali, con la fondamentale promozione delle nostre aziende – ha spiegato Aldo Carta, direttore del Cipnes –. Da parte nostra abbiamo attivato una convenzione per l’attrazione di investimenti e talenti nel cluster della nautica, per creare una piattaforma e vetrina digitale per promuovere nei mercati internazionali le iniziative di innovazione, formazione e sviluppo della nautica».