Il porcetto servito in maschera, Raffaele Busceddu: «Porto la Sardegna in Inghilterra»
Il locale del ristoratore di Castelsardo a Sheffield si chiama “Domo”, a settembre seconda apertura a Leeds: «Il menu è scritto in sardo, i clienti inglesi si divertono quando devono ordinare»
Sassari Il menu comincia con una selezione di bocconeddus, tra parentesi nibbles, cioè stuzzichini, prosegue con i sapores de terra, con i piatti da manzigare in cumpangia, c’è una selezione di su bottinu de su pescadori, e le varie pastas de domo, cioè pistoccu, malloreddus e culurgiones rigorosamente homemade.
Leggere le portate diventa uno spasso, «sì, i clienti si divertono a provare ad azzeccare le pronunce». C’è da immaginarle, le coppie o le famiglie inglesi che si mettono alla prova per ordinare gli “involtini de tonnu en fumu rocca’ja” o il “pollixeddu de nonna”. Domo restaurant è un angolino di Sardegna incastonato tra gli edifici in mattoni di Sheffield. Nel Regno Unito. Un’isola nell’isola. Domo è l’idea portata avanti da Raffaele Busceddu, 45 anni, di Castelsardo, che si è trasferito oltre la Manica ormai da venti anni. Portandosi dietro il cruccio «di riuscire a far conoscere le nostre ricette e la nostra tradizione».
La vera chicca è la lavagnetta esposta fuori dal locale. Su prenotazione, spiega, è possibile fare l’esperienza di una vera cena sarda in agriturismo con porcetto. Al centro dell’Inghilterra come al centro della Barbagia, le premesse sono queste: «Six hours slow cooked whole suckling pig with roast potatoes». Un gustoso maialino da latte cotto lentamente per sei ore e accompagnato da patate. In un menu speciale che prosegue con gnocchetti alla campidanese, culurgiones con fonduta di pecorino e tartufo, biscotti e “shot” di mirto e limoncello.
«È una celebrazione della tradizione sarda», assicura la scritta esterna, al costo di 65 sterline. «Il momento del porcetto è speciale – spiega Raffaele –, io e i camerieri lo serviamo al tavolo indossando le maschere sarde: quelle di mamuthones, boes e merdules». Le maschere fanno parte anche dell’arredamento, un po’ sullo stile industriale e un po’ esotico. Esotico agli occhi di chi passa da Sheffield, ovvio.
«Nessuno qui nel Regno Unito ha una proposta come la nostra, e quando si parla di cucina italiana si tratta della classica lasagna, della bolognese, della pizza», sostiene Raffaele Busceddu. La prima volta che ha messo piede in terra inglese era il 2001, poi ci è tornato stabilmente nel 2004. Ha sempre lavorato nella ristorazione («mi ha ispirato mio zio, ristoratore di Castelsardo») come cameriere fino al ruolo di general manager, a Leeds, per Gino D’Acampo.
«Ero venuto a fare una stagione con l’idea di tornare, ma qui ci sono delle condizioni migliori, più ferie, e con la mia ragazza, Sarah Elliott, conosciuta qui a Sheffield, abbiamo deciso nel 2019 di aprire un ristorante nostro», racconta l’imprenditore sardo. I prodotti arrivano dritti dall’isola attraverso una rete di piccoli fornitori, specie da Macomer e Orgosolo. Dietro ci sono le ricette ereditate da papà e mamma e ai fornelli uno chef algherese, Giuseppe Mura.
«Sheffield è una piccola città, noi siamo in una zona nuova, abbiamo rischiato e siamo rimasti. La clientela? Dai businessmen alle famiglie, tante persone vengono perché sono state in Sardegna in vacanza o hanno la casa lì, a Olbia, a Cagliari. Non c’è un ristorante come il nostro altrove, c’è chi viene da Londra», dice orgoglioso. E a settembre la sua creatura Domo è pronta a crescere con una nuova apertura a Leeds. Per l’occasione «vogliamo portare su un gruppo di balli sardi di Sennori e magari da altre parti dell’isola». Ma la data cerchiata in rosso per ora è il 30 maggio, quando lui e Sarah torneranno in Sardegna per sposarsi, nella loro Castelsardo.