Paesi diversi con gli stessi candidati, anche in Sardegna il trucco delle liste gemelle
I casi di Cardedu e Goni fermati dalla Commissione elettorale
Cagliari Salvo rarissime eccezioni è una pratica che il senso civico dovrebbe sconsigliare. Ma la legge che disciplina le incompatibilità alle cariche elettive nei comuni sotto i mille abitanti, la consente. Anzi, in alcuni casi – come quelli che riguardano le forze dell’ordine e i militari – addirittura la rende invitante. Così alle elezioni amministrative la candidatura multipla non manca quasi mai. Per esempio, può capitare che in due paesi molto distanti tra loro vengano presentate liste elettorali con gli stessi candidati a consigliere comunale. Che poi è quello che stava per accadere a Cardedu (Ogliastra) e Goni (Sud Sardegna), dove a sostegno degli aspiranti sindaci Maddalena Corrias ed Elia Marcello Demuro – entrambi del partito politico Forza del popolo – si apprestavano a correre le medesime persone. Le quali, in caso di successo su entrambi i fronti, avrebbero in teoria dovuto fare la spola tra un comune e l’altro. Un’operazione quantomeno improba, considerato che a separare Cardedu da Goni ci sono ben 80 chilometri di curve.
Tuttavia a scongiurare ogni ipotesi di fatica ci ha pensato in anticipo la Commissione elettorale, che non ha ammesso le due liste in questione. Ma soltanto perché il numero dei candidati che le stesse liste contenevano era inferiore a quello previsto dalla legge regionale.
Morale? A Goni – dove l’unica lista di Demuro è stata appunto eliminata – le elezioni non si terranno. Mentre a Cardedu – dove l’unico candidato alla fascia tricolore rimasto in gara, Marcello Vacca, dovrà ormai sfidare soltanto il quorum – con la tornata elettorale in programma l’8 e il 9 giugno si dovrebbe presto rinnovare sindaco, giunta e consiglio comunale. Un bel sollievo, tenuto conto che il Comune dallo scorso settembre è sotto il controllo amministrativo di un commissario straordinario nominato dalla Regione.
A questo punto la domanda è scontata: per quale motivo una persona si candida nelle liste di paesi differenti? Le risposte a bene vedere sono tante, e non sempre si tratta di comportamenti censurabili. Nel caso specifico appena narrato, è probabile che la formazione politica Forza del popolo – di cui l’avvocata sassarese Maddalena Corrias è presidente federale in Sardegna – può aver voluto tentare di entrare a far parte di qualche assemblea civica, anche a scopo promozionale per il neonato partito. Poi ci possono essere casi di “liste civetta” create ad hoc per evitare lo scoglio del quorum. Ma tra le tante motivazioni, nobili e meno nobili, quella che più colpisce riguarda militari e forze dell’ordine. Chi appartiene a queste categorie lavorative, infatti, in caso di candidatura a elezioni politiche o amministrative va in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della lista per la durata della campagna elettorale. E ovviamente può svolgere attività politica e di propaganda, basta che sia al di fuori dell’ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Una legge giusta con dietro l’abuso, visto che la semplice presentazione della lista permette agli pseudo-candidati di godere di un periodo di congedo retribuito per l'intera durata della campagna elettorale.