La Nuova Sardegna

Lavori pubblici

Strade a rischio in Sardegna, ecco quali sono i 27 interventi appesi a un filo

Strade a rischio in Sardegna, ecco quali sono i 27 interventi appesi a un filo

Dopo il taglio del governo nazionale, i lavori potrebbero essere definanziati

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Sassari Sono in tutto 27 le strade provinciali per cui la Regione aveva previsto interventi di manutenzione, messa in sicurezza o realizzazione ex novo, oggi a rischio definanziamento dopo il taglio deciso dal governo nazionale. L’elenco riguarda opere distribuite su tutto il territorio sardo e copre una varietà di situazioni: collegamenti strategici incompleti, svincoli mai realizzati, tratti disastrati da rimettere in sicurezza. Ecco i principali interventi oggi in bilico:

  • Collegamento tra SP60 Buddi Buddi ed ex 131: lavori sospesi per un totale di 1,5 milioni di euro.
  • Manutenzione straordinaria della provinciale Sassari–Ittiri: 5,8 milioni.
  • Costruzione dello svincolo tra SP15 e Tissi: 3,7 milioni.
  • Sistemazione della Castelsardo–Santa Teresa: oltre 14 milioni, uno degli interventi più consistenti.
  • Strada Aggius–Viddalba: quasi 9 milioni a rischio.
  • Interventi sulla SP10 per Luras: fondi previsti per 10 milioni.
  • Tratto Aglientu–Vignola: 5 milioni.
  • Nuova strada tra SP27 e asse industriale dell’Ogliastra: potrebbe restare solo un progetto su carta.
  • Sistemazione della SP3 tra Siniscola e La Caletta: si tratta di un’integrazione a un finanziamento già esistente.
  • Completamento e messa in sicurezza della Baunei–Triei.
  • Adeguamento della SP56 tra Oristano e Santa Giusta.
  • Riqualificazione del tratto Tempio–Calangianus dell’itinerario Tempio–Olbia.
  • Recupero delle opere a scavalco sulla SS672 (Sassari–Tempio).
  • Adeguamento e messa in sicurezza della provinciale Magomadas–Bosa.
  • Numerosi altri tratti provinciali in cui sono previste opere di manutenzione ordinaria e straordinaria.

I fondi tagliati e il ponte sullo Stretto Il piano originario, da 51 milioni di euro per il triennio 2025–2028, è stato ridotto dal Governo a 27 milioni. I 23 milioni mancanti sarebbero stati dirottati verso altre priorità, tra cui la contestata costruzione del ponte sullo Stretto di Messina o, secondo dichiarazioni successive del ministro Salvini, la linea ferroviaria Genova–Tortona. Un “numero di prestigio” – come ironizza chi critica la decisione – che toglie risorse a buche e frane reali per alimentare grandi opere ancora su carta.

La reazione della Regione «Mi auguro che Salvini ci ripensi – commenta l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Antonio Piu –. Con il taglio dei fondi, si rischia di vanificare 110 milioni già stanziati, di cui 60 di risorse regionali e 50 dai fondi di Sviluppo e Coesione. Senza il contributo del Governo, molti cantieri subiranno forti rallentamenti».

L'isolamento nell’isola Già a settembre, la Regione aveva denunciato alla Commissione Parlamentare per l’insularità l’esistenza di una sorta di “insularità interna”: territori difficilmente collegati tra loro a causa della rete viaria insufficiente, discontinua e pericolosa.

Un’analisi del territorio parla chiaro: La rete stradale provinciale sarda ha un rapporto tra sviluppo e superficie del 24,6%, contro una media nazionale del 43,91%.

Secondo Banca d’Italia, l’indicatore di percorrenza delle strade sarde è il più basso d’Italia (63,5 su una media nazionale di 100). I tempi di accesso a porti, aeroporti e servizi essenziali sono tra i peggiori del Paese. In altre parole: strade pericolose, tempi lunghi, isolamento crescente. E ora, anche i fondi per cambiare le cose sembrano destinati altrove.

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