Decadenza Todde, Pittalis attacca Conte: «Un tempo parlava di legalità, ora difende l’indifendibile»
La reazione del segretario regionale di Forza Italia: «Questa è la coerenza del campo largo: quando tocca ai loro, le regole si piegano»
Cagliari «Giuseppe Conte sbarca a Nuoro con slogan stanchi, propaganda tossica, e zero contenuti. È venuto a sostenere un candidato, ma ha finito per svendere l’integrità politica del Movimento 5 Stelle in nome della difesa di una Presidente ormai politicamente compromessa», queste sono le parole di Pietro Pittalis, il deputato e segretario regionale di Forza Italia affida a una nota la replica alle dichiarazione del numero uno del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervenuto a Nuoro per sostenere il candidato sindaco pentastellato Emiliano Fenu, che ha commentato la sentenza del tribunale civile di Cagliari che ha respinto il ricorso della governatrice sarda contro l'ordinanza di decadenza legata alle spese elettorali.
«Un tempo parlava di legalità come una religione, oggi difende l’indifendibile – attacca Pittalis –. Questa è la realtà, non un “complotto”. Conte prima gridava alla persecuzione, ora fa finta che una sentenza non esista. Nel suo comizio ha avuto pure la faccia tosta di chiamarci “avvoltoi”. Forse senza rendersene conto, stava ammettendo che il cadavere politico è proprio la Todde, che si ostina a restare incollata alla poltrona pur con una decadenza formalmente dichiarata. Ma al di là degli insulti, Conte non ha detto una parola, non ha proposto un’idea, non ha fatto un gesto per Nuoro, per la Sardegna, per i cittadini. Nulla. Solo difesa d'ufficio e slogan vuoti. Zero visione. Zero soluzioni. Questa è la coerenza del campo largo: quando tocca ai loro, le regole si piegano. Le sentenze si ignorano e la legalità si baratta per un po’ di consenso elettorale. I sardi meritano rispetto, non comizi da baraccone».