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Top1000 – 2025

Agricoltura, Cpa Arborea cresce in produzioni e utile, bene le aziende vitivinicole

di Antonello Palmas
Agricoltura, Cpa Arborea cresce in produzioni e utile, bene le aziende vitivinicole

Rispetto al 2022 c’è il sorpasso sul blocco delle realtà dell’ortofrutta, Sella&Mosca in evidenza

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È la Cooperativa Produttori Arborea (Cpa) a guidare nettamente la classifica della Top 1000 per quanto riguarda il settore agricolo isolano. Ma non solo: la realtà fondata nel 1955, strettamente legata alle opere di bonifica di Arborea che negli anni 20 dello scorso secolo portarono nell’isola numerose famiglie di agricoltori e allevatori provenienti da Veneto, Friuli ed Emilia Romana, è addirittura nella top 40: nel 2023 occupa la trentaquattresima posizione, migliorando di una casella rispetto all’anno precedente. Cp Arborea vanta un fatturato di oltre 76, 7 milioni, in netto aumento rispetto al 2022 (65,6 milioni), con un utile di quasi 474 mila euro e 16 dipendenti in più (146 contro i 130 dell’anno prima) impiegati nei dieci centri di produzione e nei nove di vendita. Ma se nel 2022 la prima parte della classifica di settore era occupata tutta da aziende della raccolta e della trasformazione di prodotti ortofrutticoli, nel 2023 invece queste sono precedute dal blocco delle aziende vitivinicole.

Dietro Cp Arborea, al 120° posto (-2), troviamo l’algherese Tenute Sella&Mosca, la cui estensione dei vigneti di 550 ettari è la più vasta d’Europa, con il numero dei dipendenti ulteriormente cresciuto (da 269 a 282), il fatturato in salita (26,1 milioni, nel 2022 erano 24,1) ma l’utile che resta in campo negativo (oltre -1,6 milioni). Quindi al 155° posto (+18 posizioni) c’è l’Argiolas Spa di Serdiana, con un fatturato di 20,7 milioni, in calo rispetto al 21,2 precedente, e un utile di +3,1 milioni (nel 2022 erano +4,6). Cresciuti da 35 a 41 i dipendenti. Al 156° posto l’altra algherese Cantina Santa Maria La Palma: la cooperativa ha visto aumentare il proprio fatturato da 18,4 a 20,7 milioni. Quindi due cantine del Sulcis-Iglesiente: al 274° posto troviamo la Cantina Santadi, cooperativa in crescita nel fatturato (da 12,9 a oltre 13 milioni) e nel numero degli addetti (da 47 a 50); e al 300°, stessa posizione del 2022, la Cantina sociale di Dolianova, ugualmente in salita nel fatturato (da 10,6 a 11,9 milioni) e nell’organico (da 38 a 40). Dietro di loro c’è la Cantina sociale del Vermentino di Monti, cooperativa che occupa il 350° posto ( -65), passando da un fatturato di 10,6 milioni agli 11,9 (32 dipendenti, +1).

Le altre realtà del settore vitivinicolo sono l’Attilio Contini di Cabras (376° posto), la Silvio Carta di Cagliari (397°) e, scendendo più in basso nella graduatoria, la Antichi Poderi Jerzu, la olbiese Cantina delle Vigne di Piero Mancini, la Cantina sociale di Dorgali, la Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e la Capichera di Arzachena.

Dopo le aziende del vino ecco l’unica realtà dedita all’allevamento (oltre la Cp Arborea) : al 355° posto (-6) c’è la Medio Campidano di San Gavino Monreale, che si occupa di suini: fatturato in lieve crescita (da 9,2 a oltre 10 milioni) insieme all’utile (da 370 mila a 522 mila), con un dipendente in più (35). Quindi il blocco dell’ortofrutta capeggiato al 381° posto (-6) dalla nuorese Pin.Or che fa eccezione nel predominio peraltro assoluto delle grandi aziende del centro e sud Sardegna. Dietro i barbaricini ci sono L’Ortolano di Sestu (432°), La Collettiva di Samassi (450°), l’Associazione Agricoltori Villacidro (457°), S’Atra Sardigna di Cagliari (540°) e l’Ortofrutticola di Villasor (567°). Più giù la Op Risicoli di Oristano, la Sunfarm di Villaperuccio (produce anche energia), la Ortosestu di Sestu, la Organizzazione di produttori di Sanluri, la Agroalimenti di Marrubiu, Sa Marigosa di Riola Sardo e la Nuova Mediterranea Frutta di Cagliari. L’unica azienda del settore florovivaistico nella Top 1000 è sempre la Sgaravatti di Capoterra, che presenta un fatturato in crescita (da 4,9 a 5,4 milioni), così come gli utili (da 40,1 mila a 49,5 mila) ma meno personale (da 60 a 57). Così come l’unica realtà del settore sugheriero è la Lavra Sugheri di Olbia, che scende nel fatturato (da 5,7 a 4,9 milioni) e nell’utile (da 143 mila a 109 mila). Sparite dalla Top 1000 le uniche due realtà della pesca e dell’acquacoltura ancora presenti nel 2022.

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