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Sorridono super e ipermercati, cambiano consumi e spesa: storie di famiglie di successo

di Paolo Ardovino
Sorridono super e ipermercati, cambiano consumi e spesa: storie di famiglie di successo

Esempi virtuosi di brand identity e insegne che resistono al tempo e raccontano lo sviluppo di tutta l’isola

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La storia viene premiata. Quella del successo personale, ancora di più quella familiare. La bella notizia, o se si vuole solo la notizia, è che alle voci "commercio" e "grande distribuzione organizzata" spiccano le imprese sarde che resistono alla velocità dei tempi, alla pressione delle crisi del settore, e che diventano i volti della nuova rinascita. Non si parli di campanilismi e di scelte fatte per principio, perché se alcune realtà hanno fatto della loro identità sarda il principale motivo per conquistare i clienti, altre attività si muovono con un profilo più basso ma stanno scalando il mercato grazie alla capacità di fidelizzare. Nella lunga lista di imprese che rientrano sotto l'ombrello della vendita all'ingrosso e al dettaglio, trainano supermercati e ipermercati. Poi il comparto petrolifero, quello farmaceutico, quelli specializzati in computer, attrezzature elettriche e abbigliamento.

Top e flop I numeri sono chiari: i gruppi che controllano i supermercati in Sardegna hanno fatto registrare una media di un +8,3 per cento nel fatturato dal 2022 al 2023. Si tratta della crescita più alta, figlia di un forte aumento dei consumi e un settore che negli ultimissimi anni si sta confermando dinamico, con tante nuove aperture nei grandi centri nell'isola e in quelli costieri. L'altra faccia della medaglia è un segno meno da 12,1 per cento. Un calo importante nel fatturato, nel giro di un anno, lo hanno confermato in generale sia i leader che le realtà medio-piccole del commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione. Tradotto: prima il picco dei costi del mercato energetico e delle materie prime scattato con l'invasione della Russia in Ucraina, nel febbraio 2022. Poi la flessione fisiologica e il calo dei prezzi. Non è un caso, capovolgendo di nuovo la medaglia, che i proprietari dei grandi magazzini e dei punti vendita di generi alimentari occupino le primissime posizioni in assoluto tra le maggiori imprese dell'isola.

Passato e futuro Il gruppo dei Fratelli Ibba svetta nel settore del commercio (il fatturato 2023 supera il mezzo miliardo di euro) ma soprattutto è la terza attività più grande della Sardegna. Ritorniamo all'esempio della storia imprenditoriale e familiare: l'azienda nasce da quattro fratelli, sono gli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, con una drogheria alimentare. Negli anni '70 la vendita al dettaglio, con sede a Oristano, si affianca all'ingrosso. Poi gli affari crescono, con il passaggio al nuovo millennio l'impostazione cambia, non più una gestione familiare ma un franchising. In questi anni il gruppo si è allargato e differenziato, il Gruppo Abbi riunisce i marchi Crai, Despar, Tuttigiorni, Leader Price Italia, Centro Cash, La rosa dei gusti e Cuore dell’isola. E per capire la mole di affari, tra i primi posti del commercio, oltre al primato del gruppo principale, trova spazio anche Centro Cash. Fatturato da 125 milioni nel 2023. L’ultima creatura in ordine cronologico è Tuttigiorni, un supermercato la cui formula vincente sembra quella di essersi calato a piene mani al passo con i tempi. Negozio fisico e virtuale vanno di pari passo, il format con chiusure alle 23 risponde alle esigenze, anche, dei lavoratori.

L’immagine Un esempio di come diventare un colosso del commercio con un’immagine vicina, identitaria e che sappia di casa lo fornisce il gruppo Isa. L’impresa, riconoscibile del marchio familiare di Nonna Isa, più prosaicamente è la Industria servizi agroalimentari srl. Anche qui si parte da una storia imprenditoriale romantica. Quella del fondatore Giovanni Muscas, figlio di agricoltori, che crea le basi del piccolo impero sardo da Villacidro. La prima piccola rivendita di prodotti ortofrutticoli alza la serranda negli anni ’60. Nel frattempo vent’anni dopo viene costruito il primo deposito merci e il gruppo si apre alla distribuzione organizzata tra le arterie dell’isola. Nel ’99 è significativo l’acquisto della Nuova Casar, Isa diventa una sorta di polo di riferimento per il pomodoro sardo. L’azienda si allarga, è capace, tra le altre cose, di acquistare un centro commerciale a Sassari e crearne uno a Villacidro. Oggi l’attività è riconoscibile dalle insegne di Nonna Isa ma anche da alcuni marchi sugli scaffali come i prodotti Isola dei mori, Gelo store e Pasta Puddu. La compagine compare tra le principali del settore con il principale gruppo dedicato al commercio all’ingrosso e con la Camporosso srl nella gestione degli ipermercati di proprietà.

Marchi senza tempo La terza compagine a spuntare su commercio e gdo è la Superemme srl che però ha un record tutto suo. Carta in mano, è l’impresa con più dipendenti anche includendo i marchi oltre il settore alimentare: ben 991 persone sotto contratto nel 2023. Un anno prima erano 927. Anche qui, si parte dal piccolo punto vendita di quartiere. Negli anni ’60 a Dolianova la famiglia Murgia gestisce un negozio tradizionale di prodotti alimentari e non. A metà degli anni ’70 compare l’insegna “Supermercati Mp” ma poco dopo vede la luce il nome “Pan”, dal greco “tutto”, operazione di brand identity che resiste al tempo. Nel 1988 apre il primo Ipermercato della Sardegna, l’Iperpan sulla strada 131 a Sestu. Ora Pan è presente sul territorio Regionale con 35 punti vendita suddivisi in due formati: Iperpan e Superpan. Nella top ten del settore, trovano spazio grandi gruppi che controllano insegne Coop (Sardegna più), Spazio Conad (Insieme, Filangera) e il primo player di discount, che è Dis, si legga qui ancora Superemme.

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