La Nuova Sardegna

Sanità

Medici di base, arrivano i rinforzi: «Ecco 45 nuovi abilitati per 30mila pazienti»

di Luigi Soriga
Medici di base, arrivano i rinforzi: «Ecco 45 nuovi abilitati per 30mila pazienti»

Potranno acquisire 1500 utenti e andare nelle zone disagiate. L’augurio di Bartolazzi: «Lunga carriera al servizio dei sardi»

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Sassari La scena è incoraggiante. Quarantacinque giovani medici di famiglia discutono le loro tesi nell’aula dell’assessorato regionale alla Sanità. Superano le prove. Vengono abilitati. Da oggi possono ottenere la titolarità di una sede. L’assessore Armando Bartolazzi li saluta con parole solenni e la giusta dose di ottimismo. «Chi è già in servizio potrà seguire altri 500 pazienti, chi non ha alcuna sede potrà prenderne 1500. In tutto, stimiamo un aumento tra i 22 e i 30 mila utenti coperti». Poi l’augurio: «Lunga e proficua carriera al servizio dei sardi e della Sardegna».

Ma appena fuori da quella stanza, la realtà prende un’altra piega. Perché la Sardegna, oggi, è un’isola dove un terzo delle sedi di medicina generale è ancora vacante. Dove le coperture sono parziali. E dove, in molte aree interne, il medico di base non c’è.

I numeri aggiornati a marzo 2025 raccontano una copertura media del 70%, con punte critiche: Nuoro è al 56%, Sassari al 75%, Cagliari al 75%, nonostante la presenza del maggior numero di professionisti. Nel complesso, mancano 467 medici di base. Ce ne sono 858 titolari e 76 con incarico provvisorio. Non abbastanza per coprire le 1500 persone per medico previste dagli standard nazionali. In sintesi la Sardegna, oggi, è un’isola che aspetta medici come si attende la pioggia in questa stagione secca. Con i conti che non tornano, e i livelli assistenziali a rischio.

Sassari

195 sedi in totale, di cui 76 vacanti. Copertura al 75%. 184 medici titolari, 11 provvisori. Dal primo giugno, altri tre medici andranno in pensione. Nei comuni dell’Anglona e del Goceano, interi ambulatori sono chiusi. Il pronto soccorso fa da tampone.

Nuoro

Il dato peggiore. 64 sedi messe a bando, ma soltanto 63 titolari e 8 provvisori. Copertura reale: 56%. Due medici stanno per lasciare. Ogni due pazienti, uno è senza medico di base.

Gallura

58 sedi a bando, 83 titolari, 6 provvisori. Copertura al 63%. Un solo pensionamento atteso. D’estate, la popolazione raddoppia. Le richieste anche.

Ogliastra

Un caso raro: copertura all’83%. 12 sedi vacanti, 36 medici titolari, 4 provvisori. Nessun pensionamento imminente. Un equilibrio fragile.

Oristano

56 sedi totali, 67 titolari, 7 provvisori. Copertura: 60%. Due medici lasceranno nei prossimi mesi. Molti ambulatori affidati a sostituti temporanei.

Medio Campidano

31 sedi vacanti, 41 titolari, 8 provvisori. Copertura: 68%. Due cessazioni in vista. Nei paesi dell’interno, l’ambulatorio è spesso l’unico presidio sanitario.

Sulcis

26 sedi a bando, 64 titolari, 6 provvisori. Copertura alta: 78%. Anche qui, due medici prossimi al pensionamento. Il rischio è che i sostituti non si trovino.

Cagliari

Il dato più alto in valore assoluto. 320 medici titolari, 26 provvisori, ma 144 sedi vacanti. Copertura al 75%. Sette medici andranno in pensione nei prossimi mesi. Gli ambulatori della cintura metropolitana iniziano a scarseggiare.

Lo scenario, così, resta sospeso: i medici si abilitano, ma nessuno garantisce che resteranno. Meno che mai nelle aree disagiate. Quelle di montagna, quelle isolate, quelle dove ambulatori e guardie mediche sono già al lumicino. Il nodo, ancora una volta, è la capacità di attrarre e trattenere. Non con le promesse. Con le condizioni. Spazi, strumenti, collaboratori, compensi. Senza queste certezze, quei 45 abilitati rischiano di essere solo nomi su una lista. Da festeggiare oggi, da inseguire domani.

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