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Approvato il Salva-casa, adesso è legge: ecco cosa cambia

di Giuseppe Centore
Approvato il Salva-casa, adesso è legge: ecco cosa cambia

Stabilito il limite della superficie minima per concedere l’abitabilità dei monolocali

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Cagliari Il consiglio regionale ha approvato poco dopo le 18 di oggi 12 giugno la legge che recepisce il Salva-casa del governo. Il testo finale, trenta articoli pieni di norme e riferimenti tecnici, ha ricevuto 28 voti a favore, 13 di astensione e due contrari, i consiglieri della Lega (Sorgia) e di Alleanza Liberale (Schirru).

La Sardegna recepisce quasi tutta la legge proposta nel governo dal ministro Salvini, votata un anno fa dal Parlamento. Il limite della superficie minima per concedere l’abitabilità dei monolocali resta infatti per la Sardegna a 28 metri quadri, e non scende a 20 come previsto dalla norma nazionale. Le altezze minime nelle abitazioni, saranno di 2,40 metri per le costruzioni realizzate fino al 24 maggio 2024, di 2,70 per quelle future. Sulle difformità parziali tollerate che consentono comunque la sanatoria si passa dal 10 al 20% nelle costruzioni realizzate fino al 24 maggio 2024, mente per le difformità totali: si passa dal 20 al 30%, con lo stesso vincolo temporale. A commento della legge, l'assessore all'urbanistica Francesco Spanedda ha ricordato che questa «è una azione che guarda al futuro: stiamo procedendo con altre azioni di riordino normativo per accompagnare le nostre comunità verso un rapporto con l'ambiente costruito in un'ottica di qualità, dignità e sostenibilità».

«Secondo l'Eurostat - dichiara l'assessore - oltre il 60% del patrimonio immobiliare della Sardegna è stato costruito prima del 1980, un periodo in cui le tecniche costruttive e gli strumenti adoperati non sempre consentivano una costruzione perfettamente aderente ai progetti presentati. Queste piccole difformità hanno, nel tempo, congelato parte del mercato edilizio. Oggi dotiamo i cittadini sardi di uno strumento normativo adeguato a ottenere la conformità dei loro immobili in presenza di difformità non sostanziali, dando quindi la possibilità di disporre pienamente del proprio patrimonio».

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