Economia
Pagamento Imu in ritardo: sanzioni ridotte con il ravvedimento, ecco come funziona
Si doveva pagare entro il 16 giugno 2025 l’acconto sull’imposta sugli immobili
1 MINUTI DI LETTURA
Chi non ha versato l’acconto Imu entro il 16 giugno 2025 ha ancora la possibilità di rimediare senza incorrere nelle sanzioni piene previste in caso di inadempienza.
La legge consente infatti di regolarizzare spontaneamente la propria posizione attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso, a condizione che non sia già stato notificato un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il ravvedimento operoso permette di saldare il dovuto con una sanzione ridotta, variabile in base al tempo trascorso dalla scadenza.
- Ravvedimento “sprint”: fino al 30 giugno, sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo.
- Ravvedimento “breve”: dal 1° al 16 luglio, sanzione fissa dell’1,5%.
- Ravvedimento “intermedio”: dal 17 luglio al 14 settembre, sanzione dell’1,67%.
- Ravvedimento “lungo”: entro il 16 giugno 2026, sanzione del 3,75%.
- Ravvedimento “ultralungo”: oltre un anno ma prima dell’accertamento, sanzione del 4,28% se entro due anni, del 5% se oltre i due anni.
Il contribuente può così evitare sanzioni più pesanti, regolarizzando la propria posizione fiscale con tempi e costi contenuti, in funzione del ritardo accumulato.