La Nuova Sardegna

L’emergenza

Dermatite bovina, la Regione incontra le associazioni di categoria

di Giuseppe Centore
Un bovino colpito dalla dermatite nodulare
Un bovino colpito dalla dermatite nodulare

La Giunta ribadisce la linea d’azione: rimborsi, vaccinazione e smaltimento delle carcasse

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Cagliari Si è chiusa dopo due ore la prima riunione tra Regione e associazioni di categoria dedicata alle misure per contrastare la dermatite dei bovini. La presidente Alessandra Todde e gli assessori Satta (Agricoltura) Bartolazzi (Sanità) e Laconi (Ambiente) hanno ribadito le linee d'azione della Regione e i vincoli di legge che regolano l'azione della amministrazione regionale, rispetto a Unione europea e Governo.
Quattro i pilastri ribaditi dalla presidente: rimborsi rapidi e congrui per i capi abbattuti. Vaccinazione massiva e monitoraggio costante. Smaltimento delle carcasse e lotta ai vettori. Sostegno immediato alle aziende.
Soddisfazione al termine dell'incontro da Coldiretti, che ha visto «accogliere tutte le nostre proposte. Abbiamo chiesto alla presidente, nell’ambito della strategia vaccinale, che venga garantita un’informazione adeguata agli allevatori su tutti gli aspetti tecnici relativi ai vaccini, e che ci siano garanzie chiare sui possibili danni. È fondamentale che siano le autorità veterinarie accreditate a fornire informazioni al sistema allevatoriale, evitando che soggetti improvvisati o canali non ufficiali – come i social – diffondano notizie non accreditate. Esprimiamo soddisfazione anche per l’accoglimento della nostra richiesta di un anticipo dei ristori, con fondi regionali, per i capi malati che saranno abbattuti, come già avvenuto in altre regioni e sui capi non movimentati».

Da parte sua la Cpa Arborea, la cooperativa produttori più importante dell'isola,  si dichiara perplessa sia sull’imposizione di abbattimenti indiscriminati, sulla vaccinazione a tappeto dei capi senza valutazione in base all’area o territorio, e su quella che definisce «assenza di un dialogo strutturato tra le autorità sanitarie e le realtà produttive del territorio». La Cpa rilancia con una proposta definita «concreta e sostenibile»:  l’adozione di un sistema di quarantena vigilata all’interno delle aziende zootecniche colpite, che preveda l’isolamento degli animali con sintomi evidenti e il monitoraggio attivo di quelli non sintomatici, evitando interventi estremi che rischiano di compromettere interi allevamenti, chiedendo «con urgenza» la sospensione immediata delle misure più invasive e la revisione delle strategie vaccinali» alla luce di criteri epidemiologici e scientifici trasparenti». Oltre a ciò chieste anche «misure di ristoro economico per i capi colpiti, sia direttamente dalla malattia che dalle conseguenze delle politiche attuate».

Anche Confagricoltura d'accordo con la Regione. «È importante registrare come la Regione abbia messo in campo la prossima istituzione di una Unità di progetto tecnica che seguirà tutta l’attività di eradicazione della dermatite dei bovini; bene anche la costituzione di una equipe veterinaria che monitorerà costantemente l’andamento delle vaccinazioni così come gli abbattimenti, in caso di focolaio in situazione allo stato brado, delle unità epidemiologiche infette e quindi il ristoro in tempi rapidi. Ristori che, per ridurre le tempistiche di erogazione, la Regione Sardegna si impegna ad anticipare al ministero dell’Agricoltura, così che possano arrivare in giro di poche settimane nelle aziende colpite, ma anche la volontà di aggiornare i tabellari di definizione dei prezzi e valori dei capi. Incontro, quindi, positivo dove sono state accolte diverse nostre proposte avanzate in queste settimane rappresentando le preoccupazioni degli allevatori di bovini della Sardegna». Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras.

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