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Alois Ottiger lascia 200mila franchi svizzeri al Comune di Sassari: ecco la sua storia

Alois Ottiger lascia 200mila franchi svizzeri al Comune di Sassari: ecco la sua storia

Fotografo e filantropo innamorato dell’isola ha vincolato l’eredità alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale cittadino

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Sassari Nel 1965, poco più che ventiquattrenne, scelse la Sardegna come destinazione di un viaggio dal quale si aspettava qualcosa di inedito, di diverso, di inaspettato. Un’avventura, come è stata la sua vita in giro per il mondo in cerca di emozioni, paesaggi e volti da immortalare con la sua inseparabile fotocamera. Come l’ultima spedizione in Namibia, dalla quale purtroppo non è più tornato.

L’ultimo scatto di una vita spesa a raccontare altre vite risale al 10 marzo scorso: è stato ritrovato da una squadra di ricerca nelle montagne namibiane dietro il lodge in cui alloggiava, nella zona di Sesriem. Sebbene tra quella prima spedizione in una Sardegna ancora misteriosa e poco battuta dai circuiti turistici e l’ultimo viaggio-reportage in terra africana ci sia stato il tempo per girare il mondo e per raccontarne la bellezza e le incoerenze, di quell’isola visitata da giovane non si è mai scordato.

di Sassari e del suo simbolo più noto, la Fontana di Rosello, dalla quale rimase letteralmente rapito. Tanto che tra i suoi eredi c’è anche il Comune di Sassari.

Alois Ottiger, filantropo e fotografo svizzero, nato il 6 settembre del 1941 a Ruswil, nel Cantone di Lucerna, scomparso come detto a 83 anni lo scorso 10 marzo, ha lasciato 200mila franchi svizzeri al Comune di Sassari. Con un solo vincolo: destinare quei soldi all’organizzazione di iniziative finalizzate alla valorizzazione e alla promozione del vasto patrimonio artistico, culturale, museale e identitario della città e della Sardegna.

A comunicarlo agli uffici del settore Cultura e del settore Finanze è stato il fratello dell’artista e viaggiatore. Johann Ottiger, curatore del suo lascito testamentario, non solo ha voluto rispettare questa curiosa volontà, figlia di un amore esploso sessant’anni fa, ma ha deciso di tagliare i tempi della burocrazia.

«Lo scorso giugno, dopo l’apertura del testamento di Alois Ottiger, ci è giunta l’inattesa comunicazione del fratello», racconta l’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni. Dal quartier generale di Largo Infermeria San Pietro la palla è passata subito a quello di via Wagner, dove l’assessore alle Finanze, Giuseppe Masala, e il dirigente, Mario Mura, hanno lavorato insieme agli uffici e interfacciandosi con chi in Svizzera seguiva la pratica per far sì che il desiderio del fotografo svizzero si materializzasse.

Superati gli aspetti formali, la partita è stata presa in carico di nuovo dal settore Cultura. La dirigente Marge Cannas e l’intera struttura si sono messi all’opera per approntare un progetto in grado di soddisfare le attese dello stesso Johann Ottiger, il cui unico desiderio è di onorare la memoria del fratello e di rispettarne le indicazioni.

È nato così “Un ponte per la cultura, dialoghi tra tradizione e contemporaneità – L’eredità di Alois Ottiger per Sassari”, il progetto che finanzia una serie di manifestazioni già pensate e organizzate da Palazzo Ducale con il supporto di operatrici e operatori artistico-culturali del territorio e non solo. Il primo appuntamento è già per oggi.

Per celebrare la passione di Ottiger per il folk e per le tradizioni, una parte del lascito finanzierà l’incursione in città di Ittiri Folk Festa. Un altro luogo in grado nel 1965 di attirare la curiosità e di affascinare Alois Ottiger fu l’Argentiera, che il 7 agosto ospiterà una tappa del festival Musica sulle Bocche, che così è stata inserita tra le manifestazioni finanziate dal lascito che, considerato il cambio e le tasse svizzere, ammonta in tutto a circa 160mila euro.

Spazio poi alla letteratura, con la rassegna in corso al Padiglione Tavolara e con “All’ombra del barbacane”, in programma in piazza Castello tra agosto e settembre, e alla danza, con “Corpi in movimento – La danza incontra la città”, in agenda da qui a dicembre. Ma quei soldi serviranno anche per sostenere i costi di realizzazione della mostra dedicata a Liliana Cano e ad altre manifestazioni che spazieranno nei diversi territori dell’arte e dell’ingegno umano.

«Un gesto del genere merita di essere raccontato e di essere tributato con un segno tangibile e imperituro, in segno di gratitudine vogliamo dedicare al ricordo di Alois Ottiger un piccolo spazio della città, con l’apposizione di una targa o l’intitolazione», è la proposta che il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, intende rivolgere alla giunta e al consiglio comunale. «Intanto, grazie a questa sua testimonianza postuma, Alois Ottiger esporta oltre i confini isolani e nazionali l’immagine di una città ricca di fascino – rimarca Nicoletta Puggioni – e di un patrimonio da preservare attraverso il contributo di tutti, materiale e immateriale».

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