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L’Area marina protetta dell’Asinara: 140 anni di tutela tra carcere e Parco

di Gianni Bazzoni
L’Area marina protetta dell’Asinara: 140 anni di tutela tra carcere e Parco

Patrimonio inestimabile nel Mediterraneo, è zona di conservazione e protezione speciale

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Il vantaggio è quello di ricadere interamente nel territorio di un solo Comune, quello di Porto Torres, e godere del beneficio di 140 anni di tutela (dal 1885) per la presenza del carcere e di un lazzaretto e in continuità - dal 1997 - della protezione del Parco nazionale. L’Area marina protetta dell’isola dell’Asinara interessa una superficie di circa 10.732 ettari e 110 chilometri di perimetro costiero: lo Stato ha oggi la grande responsabilità di gestire un patrimonio naturale tra i più importanti del Mediterraneo.

Come per le altre Aree marine protette, anche quella dell’Asinara ha una suddivisione per zone: nella A di riserva integrale, a Cala di Scombro di fuori e di dentro e a Cala d’Arena, sono consentite azioni di servizio, soccorso e ricerca scientifica. Nelle zone B e C rispettivamente di riserva generale e parziale, sono permesse le attività classicamente esercitate nelle aree marine (diving, balneazione, navigazione, pesca professionale autorizzata, snorkeling, pescaturismo) secondo un disciplinare ben dettagliato. E’ invece vietata in tutta l’Area marina protetta la pesca subacquea e sportiva e l’ancoraggio, per cui la visita per il diporto avviene attraverso l’ormeggio su apposite boe.

Nel sito istituzionale dell’Area protetta sono pubblicati tutti i decreti, i regolamenti, i disciplinari e i riferimenti degli operatori economici dell’Amp la specifica di quelli certificati con il marchio del Parco e con la Cets (Carta europea del turismo sostenibile). L’Amp dell’Asinara si fregia di diversi riconoscimenti: è Zona speciale di conservazione e di protezione speciale e ha un ruolo fondamentale nella Rete Natura 2000, un programma nato nella Comunità Europea per garantire e promuovere la conservazione della biodiversità attraverso la realizzazione di un sistema di aree protette nel territorio dell’Unione Europea, in base a quanto stabilito dalla Convenzione sulla diversità biologica di Rio de Janeiro. Dal 2024 al Parco nazionale attraverso una delibera regionale è stata affidata anche la gestione della grande area Sic ITB013051 dall’Isola dell’Asinara all’Argentiera di circa 60mila ettari e della Zps ITB013011 denominata Isola Piana. L’Asinara è parte integrante del Santuario internazionale dei mammiferi marini del Mediterraneo, frutto di un accordo internazionale che impegna l’Italia, la Francia e il Principato di Monaco a monitorare l’area e le popolazioni di mammiferi marini, e a verificare le minacce che gravano sul loro habitat e sulle loro funzioni vitali, come l’alimentazione e la riproduzione. Nel santuario (è possibile osserare numerosi tursiopi e altri cetacei, tra i quali balenottere e capodogli) è stato successivamente sottoscritto un accordo tra le aree protette della Sardegna settentrionale e quelle del Sud della Corsica, per avviare un percorso per il riconoscimento di una grande zona di tutela transfrontaliera nel programma Riserva Mab Unesco.

Il Parco dell’Asinara rappresenta inoltre un nodo della rete Europarc Cets (Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette) che riunisce eccellenze di parchi a livello europeo e ha come obiettivo il miglioramento continuo della gestione delle visite nell’area marina protetta a favore dell’ambiente, della popolazione locale e delle imprese. Sono attualmente in corso diversi progetti comunitari, tra cui: Fish & Cheap, Strong Sea life, Life Pinna, Sea Forest Life, Life A-Mar Program, Neptune evolution, Talassa, Progetto Spillover-Med, Unit-Mab. 

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