La Nuova Sardegna

Santuario Pelagos

Avvistati 70 delfini comuni a Castelsardo: una speranza per la specie in estinzione

di Mauro Tedde
Avvistati 70 delfini comuni a Castelsardo: una speranza per la specie in estinzione

La straordinaria scoperta durante una uscita di monitoraggio dei ricercatori di Sea Me Sardinia

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Castelsardo Nel corso di una delle uscite di monitoraggio svolte a nord della Sardegna, nel Golfo dell’Asinara Canyon di Castelsardo (Santuario Pelagos) previste dal progetto “I Cetacei del Canyon di Castelsardo” i ricercatori di Sea Me Sardinia hanno potuto effettuare un avvistamento di un gruppo di circa 70 individui di delfino comune (delphinus delphis). Per quanto la notizia possa sembrare scontata, non lo è affatto: si tratta infatti di una specie ormai poco comune (a dispetto del nome) che sta subendo nel bacino del Mediterraneo una forte riduzione nell’abbondanza dagli Anni 50-60, a causa del degrado del suo habitat, della diminuzione delle prede dovuta alla pesca eccessiva e della mortalità accidentale negli attrezzi da pesca. Questo dato preoccupante è comprovato dal fatto che la popolazione di delfino comune del mar Mediterraneo è considerata “in pericolo di estinzione” nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).

Tuttavia, avvistare un così nutrito gruppo di individui di una specie a rischio e documentare la presenza di numerosi cuccioli rappresenta una buona notizia, rilevante anche dal punto di vista conservazionistico. Durante l’avvistamento, i ricercatori di Sea Me hanno avuto l’opportunità di raccogliere dati preziosi, video-fotografici, acustici e comportamentali, che consentiranno l’analisi di presenza, distribuzione e uso dell’habitat e dunque arricchiranno la conoscenza della specie nell’area.

Oltre al delfino comune, durante la stessa spedizione, i ricercatori hanno realizzato anche quattro avvistamenti di stenella striata (stenella coeruleoalba), una specie di delfino che vive in acque pelagiche e comune in Mediterraneo. Anche in questo caso, è stata documentata la presenza di coppie di femmine e cuccioli. Ulteriori spedizioni serviranno per indagare l’uso che questa e le altre specie fanno del Canyon di Castelsardo e degli habitat marini presenti in questa porzione meridionale del Santuario Pelagos. Infine, oltre ai cetacei, i biologi hanno osservato la presenza di altre specie di megafauna di rilevanza conservazionistica, quali tartarughe marine (caretta caretta) e mobule (mobula mobular) che suggeriscono un’elevata biodiversità presente nell’area. «Obiettivo principale del progetto “I Cetacei del Canyon di Castelsardo”, promosso dai Comuni di Castelsardo e Sorso con il supporto tecnico-scientifico di Sea Me Sardinia, è proprio quello di promuovere e incrementare la conoscenza dell’incredibile diversità e ricchezza dei mammiferi marini del Santuario Pelagos, in cui risiede il Canyon di Castelsardo – ha spiegato l'assessore all'Ambiente di Castelsardo Cristian Speziga – e incoraggiare nella cittadinanza una maggiore consapevolezza riguardo le minacce che li affliggono, sensibilizzandola alla loro tutela».

Il Santuario Pelagos, istituito nel 1999 da Italia, Francia e Principato di Monaco, tutela 87.000 chilometri quadrati di Mediterraneo, tra cui il Golfo dell’Asinara e le Bocche di Bonifacio, ambiente particolarmente sensibile per la biodiversità marina e per l’esposizione ai rischi conseguenti il traffico nautico che attraversa lo stretto. «Il successo del Santuario Pelagos è il risultato degli sforzi congiunti di vari enti internazionali, nazionali e locali – ha commentato la sindaca Maria Lucia Tirotto – un modello di cooperazione per preservare un patrimonio naturale condiviso. È un successo, con altre sfide da affrontare tra cui combattere l’inquinamento da plastica e rifiuti chimici e regolamentare il traffico marittimo per evitare collisioni con i cetacei. Il progetto prosegue non solo con spedizioni a mare ma anche con attività di divulgazione e di coinvolgimento delle istituzioni locali, degli operatori e della cittadinanza».

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