La sociologa Mazzette: «La criminalità si adatta ai cambiamenti»
Il commento: «Il delitto sembra rompere con i canoni più tipici dei delitti sardi»
Sassari «Non bisogna stupirsi se arrivano modalità nuove: la criminalità si evolve e viene influenzata anche da altri territori». La professoressa Antonietta Mazzette, docente di sociologia urbana all’Università di Sassari e responsabile scientifica dell’Oscrim (Osservatorio Sociale sullo Sviluppo e sulla Criminalità in Sardegna), parte da questa considerazione per commentare alcuni degli aspetti dell’omicidio di Marco Pusceddu, ucciso a Buddusò con quattro colpi di arma da fuoco al petto.
Un fatto che sembra rompere con i canoni più tipici dei delitti sardi, spesso legati a vecchie rivalità di campagna. «È difficile entrare nel merito del caso specifico – precisa la docente universitaria – ma le modalità farebbero pensare a un omicidio su commissione. Non è una tipologia sconosciuta in Sardegna, ma raramente si presenta così, con un esecutore esterno che, almeno per gli elementi emersi fino ad ora, sembra non conoscesse la vittima». Negli ultimi anni, ricorda Mazzette, il numero di omicidi è in calo anche nell’isola, in linea con la tendenza nazionale.
Restano frequenti i femminicidi e i delitti in contesti agricoli, che rappresentano circa il 40% del totale. Ma le cronache mostrano l’ingresso di nuove dinamiche: «Il traffico di droga nella nostra regione ha segnato una svolta, intrecciandosi con la criminalità tradizionale e portando modelli importati da fuori. La Sardegna non è isolata: il crimine comunica, si aggiorna, acquisisce competenze, cambia». Il gesto di Buddusò colpisce per la sicurezza dell’esecutore: «Agire a volto scoperto, chiedere esplicitamente della vittima, denota padronanza e senso di sicurezza. Non siamo abituati al killer professionista che viene da fuori, sembra quasi una scena da film». Ogni omicidio, ricorda la sociologa, «è una storia a sé», ma la violenza segue l’evoluzione della società: «Non deve sorprendere se arrivano modalità nuove che si aggiungono a quelle esistenti. Come ogni fenomeno sociale, anche la criminalità si adatta ai cambiamenti e subisce influenze esterne».
