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Tribunale

Processo a Grillo jr e ai tre amici: arriva la sentenza

Processo a Grillo jr e ai tre amici: arriva la sentenza

Stupro di gruppo, oggi e domani si ritorna in aula per le repliche

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Tempio È tempo di sentenza per Ciro Grillo e i suoi amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, sotto accusa nel tribunale di Tempio per violenza sessuale di gruppo. Il verdetto era atteso per metà luglio, ma dopo quattro intense giornate incentrate sulle arringhe difensive, i giudici del collegio, presieduto da Marco Contu (a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu), avevano rinviato a settembre per dare nuovamente la parola ad accusa, parte civile e difesa. Dunque, si ritorna in aula oggi – l’udienza è rinviata a dopo mezzogiorno – e domani per le repliche del procuratore Gregorio Capasso e delle parti civili e le controrepliche del pool difensivo. Dopo di che si terrà la camera di consiglio, al termine della quale sarà emessa la sentenza di primo grado. Prevista, quindi, in settimana.

Gli imputati sono a processo per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese all’epoca dei fatti 19enne. Violenza che sarebbe avvenuta nella casa di Porto Cervo di Beppe Grillo, fondatore del M5S nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019. Capitta, Grillo e Lauria sono accusati anche di violenza sessuale nei confronti dell’amica per un video e alcune foto che li ritraevano con i genitali vicino al suo viso mentre dormiva sul divano. Il procuratore Capasso ha chiesto una condanna a 9 anni per tutti gli imputati con le attenuanti generiche. La richiesta era arrivata al termine di una lunga requisitoria durata quasi nove ore. «La ricostruzione dei ragazzi è incompatibile con la logica, i fatti smentiscono gli imputati», aveva detto il in uno dei suoi tanti passaggi. Aveva ricostruito i fatti di quella notte rimarcando come la vittima non potesse essere consenziente per via dell’assunzione di alcolici. Tutti sono stati ritenuti responsabili delle accuse per le quali sono finiti a giudizio, sia per quanto riguarda lo stupro di gruppo nei confronti della principale accusatrice che per il video e le foto oscene scattate alla sua amica mentre dormiva sul divano. «Non è stato un processo facile – aveva concluso Capasso evidenziando la giovanissima età di imputati e persone offese – I ragazzi e le ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo».

«In questo processo emerge una visione della donna il cui consenso vale zero», aveva detto l’avvocata Giulia Bongiorno che assiste la principale accusatrice. Rimarcando, poi, come la sua assistita fosse stata sottoposta a un esame in aula di 35 ore, rispondendo a 1.675 domande. «Non so se nella storia giudiziaria esiste un’altra teste alla quale sono state rivolte così tante domande». Le parti civili hanno chiesto provvisionali dai 50 ai 100mila euro complessivi.

Il pool difensivo durante gli ultimi quattro giorni di discussione, ha mirato con le arringhe a mettere in dubbio la credibilità e l’attendibilità della studentessa che denunciò i ragazzi. «La vittima è stata smentita anche dall’amica», hanno detto. Soffermandosi, tra le altre argomentazioni, sulla questione dell’alcol, e sottolineando e che la ragazza non poteva aver bevuto tutto quello che aveva detto perché sarebbe stata in coma etilico. (t.s.)

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