La Nuova Sardegna

L’inchiesta

Pranzo al mare di fronte all’assassino, la testimonianza choc


	La casa a Baja Sardinia dove Emanuele Ragnedda (nella foto) si era rifugiato
La casa a Baja Sardinia dove Emanuele Ragnedda (nella foto) si era rifugiato

Emanuele Ragnedda in un ristorante di Olbia dopo avere ucciso Cinzia Pinna. E sui social condivideva gli appelli: “Aiutateci a ritrovarla”

1 MINUTI DI LETTURA





Olbia  A pranzo di fronte all’assassino, pochi giorni dopo il delitto. È la testimonianza choc di chi, inconsapevole di cosa fosse accaduto nella villa a Conca Entosa, ha incontrato Emanuele Ragnedda in un ristorante sul mare a Olbia, in compagnia di un’amica. Atteggiamento normale, chiacchiere con tutti, ricordi sbandierati a voce alta: eppure Cinzia Pinna era già morta e il suo corpo era già stato gettato in mezzo alle frasche. Da Ragnedda, come lui stesso ha confessato. Il doppio volto dell’assassino, che frequenta locali come se niente fosse e condivide sui social gli appelli della famiglia e degli amici di Cinzia: aiutateci a ritrovarla. In quei giorni tutti sperano che sia ancora viva. Solo lui conosce la verità.

(L’articolo completo nel giornale in edicola il 26 settembre. Per leggerlo nell’edizione digitale clicca QUI)

Primo piano
L’inchiesta

Pranzo al mare di fronte all’assassino, la testimonianza choc

Le nostre iniziative