La Nuova Sardegna

Sassari

La fiaccolata

L’addio di Castelsardo a Cinzia, strappata alla vita – VIDEO

di Luca Fiori
L’addio di Castelsardo a Cinzia, strappata alla vita – VIDEO

Tantissime persone si sono strette ai genitori e alla sorella della 33enne uccisa da Emanuele Ragnedda. Il parroco: «Figlia di tutti, sorella di tutti, amica di tutti: è un dolore collettivo»

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Inviato a Castelsardo Sono le 21.15 quando prende il via la fiaccolata in memoria di Cinzia Pinna dalla chiesa del Crocifisso, nel cuore di Castelsardo. All’interno, la famiglia della giovane uccisa dall’imprenditore di Arzachena Emanuele Ragnedda – il padre Renato, la madre Diana e la sorella Carlotta – ha ricevuto l’abbraccio commosso della comunità e del sindaco Maria Lucia Tirotto. Il parroco don Pietro Denicu legge un brano del Vangelo di Marco.

Poi la sua voce rompe il silenzio, ferma ma intensa: «La notte avvolge la nostra città. Ci colpisce profondamente, scuote le nostre coscienze e ci chiama a una responsabilità: non possiamo accettare che tutto questo accada come se fosse inevitabile. Lo dobbiamo a Cinzia, lo dobbiamo a tutte le vittime della violenza. Non possiamo abituarci a queste notizie. Ogni volta che una donna viene uccisa per mano di un uomo, è l’intera società a subire una ferita. La morte di una giovane è l’evento più tragico e doloroso che la vita possa conoscere. Quando la giovane è una figlia, una sorella, un’amica, e la sua morte è violenta, il dolore si moltiplica nell’intensità e nel tempo. Questa tragedia e questo silenzio ci interrogano profondamente. Come possiamo dimenticare chi non c’è più? Mai più – aggiunge – custodiamo la vita. No alla violenza. Spezziamo l’indifferenza». 

All’esterno, le campane hanno suonato a morto mentre le fiaccole si accendevano, trasformando le vie del borgo in un fiume di luce e silenzio. Il corteo si snoda lentamente verso piazza del Novecentenario, dove la comunità si fermerà in preghiera, memoria e riflessione, unita dal dolore e dalla speranza.

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