Sella & Mosca scelta per i 40 anni del Gambero rosso
Masterclass a Roma insieme ad altre tre grandi cantine italiane
Sassari Sella & Mosca protagonista a Roma nella seconda e conclusiva giornata degli eventi dedicati dal Gambero Rosso alla presentazione della Guida dei vini d’Italia 2026. Dopo la giornata svoltasi nello spazio della Nuvola di Fuksas dedicata alle etichette che hanno conquistato i “Tre bicchieri” ( fra queste anche 17 bottiglie della Sardegna) e ai vini rari, lunedì è stata la volta di una master class con successiva cena al ristorante Pipero in cui il Gambero rosso ha dato spazio a 4 cantine tra cui appunto Sella & Mosca.
«Questo evento è dedicato – ha sottolineato Giuseppe Carrus, curatore della Guida dei vini da anni – a quelle aziende che hanno dedicato il loro lavoro a tutte le 4 tipologie di vini: spumanti, bianchi, rossi e vini dolci, mantenendo sempre un livello di eccellenza, unicità, territorialità e rispetto della natura nella loro produzione come testimoniato dai Tre bicchieri ripetutamente ottenuti dalle etichette di queste cantine».
Insieme a Sella & Mosca sono state invitate all’evento la veneta Ca’ Rugate, la Roeno che si estende fra Veneto e Trentino e la marchigiana Umani Ronchi. Nella master class guidata da Carrus ogni azienda ha presentato 4 vini, uno per tipologia. Così Sella & Mosca, rappresentata a Roma dal direttore generale della cantina Giovanni Pinna, ha portato al pubblico di esperti di settore la bollicina Alghero Torbato Brut metodo classico Oscarì 2022, il bianco Alghero Torbato Terre bianche cuvée 161 2024, il rosso Alghero Cabernet Marchese di Villamarina Riserva 2021 e il vino liquoroso Anghelu Ruju 2009. Quest’ultimo ha concluso in abbinamento con i dolci la cena di gala. A Giovanni Pinna, direttore generale di Sella & Mosca dal 2020, il compito di raccontare i vini e l’evoluzione della cantina nata nel 1899 e rilevata dal 2016 dalla famiglia Moretti.
«Questi vini raccontano tanto della nostra storia. Intanto il Torbato, un vitigno caratteristico del nostro territorio che Sella & Mosca ha sempre curato – ha ricordato Pinna che è anche l’enologo della cantina -. L’Oscarì è una bollicina ottenuta con il metodo classico, cambiando con l’arrivo di Terra Moretti quella che era l’abitudine dell’azienda legata al metodo Charmât. Il Marchese di Villamarina ha una storia lunga visto che viene prodotto dal 1989 da Cabernet Sauvignon che evidentemente ha trovato nel nostro territorio un terreno ideale. Nel 1991 e 1992 esisteva anche una versione bianca, ottenuta da Sauvignon blanc. Peccato che all’epoca non sia andato benissimo e la produzione si è conclusa».