Caro materiali, l’Ance Sardegna: «452 cantieri a rischio per 2 milioni di euro»
Il presidente Pierpaolo Tilocca: «Servono risorse, imprese al collasso»
Sassari L’Ance Sardegna segnala con grande preoccupazione i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e la mancanza di stanziamenti per coprire il fabbisogno di tutto il 2025 e per il 2026. In Sardegna, secondo i dati CNCE_Edilconnect, ci sono circa 452 cantieri attualmente in corso, per 1.941 milioni di euro, che non hanno la possibilità di adeguamento prezzi e quindi rischiano di subire rallentamenti o interruzioni.
Di questi, oltre 132 cantieri, per un valore di circa 683 milioni di euro, sono legati a progetti PNRR. Alcune Agenzie regionali, soprattutto nei grandi Accordi Quadro di manutenzione, hanno addirittura “bucato” la normativa sul Caro Materiali.
Il fenomeno del caro materiali non può considerarsi superato: i costi di esecuzione delle opere pubbliche rimangono significativamente più alti rispetto a quelli previsti nei prezzari vigenti al momento delle gare. Secondo i dati Istat, i prezzi di realizzazione delle opere sono aumentati del 30% rispetto alle previsioni di gara, trainati dai rincari dei principali materiali da costruzione, che rimangono su livelli molto elevati rispetto al periodo pre-Covid: acciaio +30%, bitume +49%, rame +65%.
«Se non saranno stanziate risorse adeguate e se non ci sarà la proroga della misura al 2026 diventerà impossibile garantire la continuità dei lavori», sostiene il presidente di ANCE Sardegna, Pierpaolo Tilocca, sottolineando che «le imprese stanno già sostenendo anticipazioni finanziarie molto rilevanti, non più sopportabili a lungo, con il rischio concreto di una paralisi della filiera e di gravi ripercussioni sugli obiettivi del PNRR».
«Sappiamo che Governo e Parlamento stanno ponendo l’attenzione su questo tema – conclude Tilocca – e siamo fiduciosi che nell’iter di approvazione della legge di bilancio possano essere trovate le soluzioni più efficaci per scongiurare il blocco dei cantieri e non penalizzare la crescita».
