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Muore congelata sulla vetta più alta dell’Austria, il fidanzato accusato di omicidio colposo

Muore congelata sulla vetta più alta dell’Austria, il fidanzato accusato di omicidio colposo

Il processo si aprirà a febbraio, l’uomo rischia fino a tre anni di carcere

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«Abbandonata con temperature polari senza coperta termica o sacco a pelo»: così la procura di Innsbruck ha incriminato l'alpinista Thomas Plamberger per la morte della fidanzata Kerstin Gurtner, avvenuta a 50 metri della vetta del Grossglockner, in Austria (nella foto).

Esausta e infreddolita per le gelide temperature notturne Kerstin Gurtner era rimasta sola, mentre il fidanzato era tornato al rifugio per lanciare l'allarme. Le gelide temperature e i venti forti non lasciarono scampo alla giovane di 33 anni di Salisburgo, morta per assideramento. Il ragazzo, il 36enne Thomas Plamberger, è ora accusato di omicidio colposo a seguito della morte della fidanzata. Troppi – secondo l’accusa – gli errori commessi durante l'escursione.

Era il 18 gennaio scorso, quando la coppia, in vacanza su una delle montagne più alte dell'Austria con i suoi 3.798 metri, si mette in marcia per una escursione, quando,  poco prima che faccia buio, viene sorpresa da una tempesta di neve. Mancano 50 metri all'arrivo in vetta, Gurtner si sente male e comincia ad accusare stanchezza e disorientamento, tipico dei malori in alta quota. Alle 2 del mattino lascia la sua ragazza sola in cima, senza sacco a pelo o coperte termiche, e torna al rifugio Erzherzog-Johann-Hütte per chiedere aiuto. Ma quando torna da lei, dopo 4 ore, la 33enne è già morta assiderata. 

Ora l’accusa per omicidio colposo: secondo la procura di Innsbruck, il 36enne avrebbe agito con "grave negligenza", causando la morte della giovane donna per assideramento. 

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