La Nuova Sardegna

Roma La stretta sui criteri pensionistici legata al riscatto degli anni di laurea potrebbe essere cancellata, mentre resterebbe in piedi l’ipotesi di un allungamento delle cosiddette finestre mobili per chi punta alla pensione anticipata. È quanto emerge da una bozza di sub-emendamento alla norma di modifica presentata dal governo nei giorni scorsi e confluita in una nuova formulazione depositata in Commissione Bilancio al Senato nell’ambito dell’esame della manovra.

I lavori della Commissione sono stati sospesi fino alle 21 di oggi (giovedì 18), in attesa di una riunione di maggioranza convocata per fare il punto proprio sulla riformulazione dell’intervento in materia previdenziale, che – secondo quanto riferito da fonti della Lega – non risulta ancora formalmente depositata in via definitiva.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine dell’informativa alla Camera. Rispondendo a una domanda sul meccanismo della finestra mobile, ossia il periodo di attesa necessario prima di percepire l’assegno pensionistico, il ministro ha chiarito che «non era e non è nostra intenzione aumentare i requisiti pensionistici». Giorgetti ha spiegato che le ipotesi di modifica rappresentano soluzioni tecniche che devono garantire la sostenibilità del sistema nel lungo periodo, ma che possono essere riviste anche prima delle scadenze temporali previste, a partire dal 2033.

Il ministro ha inoltre sottolineato che sono stati tutelati tutti coloro che hanno già riscattato gli anni di laurea o che hanno avviato la procedura senza ancora completarla, salvaguardando così i cosiddetti diritti acquisiti. Per il futuro, ha aggiunto, resterà possibile riscattare il periodo di studi universitari, ma con una distinzione chiara: i contributi versati incideranno sull’importo della pensione, senza però modificare la data di accesso al trattamento. Un’impostazione che Giorgetti ha definito come «puramente assicurativa».