La Nuova Sardegna

Sassari

Mille e un nuraghe, racconti al femminile

Giuseppe Pulina

La quarta edizione del festival è dedicata alla figura della donna. Previsti laboratori di arte preistorica fotografia e percussioni

11 settembre 2007
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PERFUGAS. S’ispirerà al mondo delle fiabe e sarà incentrato sulla figura della donna narratrice e affabulatrice la quarta edizione di “Mille e un nuraghe”, il festival del racconto che per quattro giorni all’anno fa di Perfugas il luogo ideale per parlare di tradizione e oralità. “Filonzanas de ammentos, tessidoras de peraulas”, filatrici di memoria, tessitrici di parole, le donne saranno le protagoniste di quello che nell’anno delle pari opportunità non sarà da confondere con un festival letterario.

 Il format del festival conserva anche per l’edizione 2007 tutta la sua varietà: ci saranno i laboratori (percussioni, fotografia, giornalismo, feltro e arte preistorica per i bambini), narrazioni di fiabe, mostre e spettacoli musicali. Tante attività, con alcuni nomi di prestigio, come quello di Marisa Sannia, che chiuderà il festival con il concerto del 16 settembre e, nello stesso giorno, il mercato degli artigiani, immaginato come un bazar in cui raccogliere sapori, essenze e, naturalmente, la potenza immaginifica della voce dei narratori di strada.

 Si inizierà il 13 e, dopo quattro giorni ricchi di proposte, si finirà domenica 16. L’inaugurazione coinciderà con la presentazione di un progetto speciale: l’Orto delle Fiabe, un luogo dove far crescere, insieme a piante ed essenze rare, anche le storie e le parole dimenticate del sardo. Un tributo alla memoria, quindi, che avrà uno dei momenti più significativi con la rassegna “Mastros de contascias”.

 «Quest’anno - spiega Enedina Sanna, direttrice artistica del festival - sarà un evento di particolare importanza, perché dedicato al ritorno dei racconti popolari dell’Anglona dopo quarant’anni».
 Fanno, infatti, ritorno a Perfugas le storie che, nel 1968, Emilia Sanna, all’epoca laureanda all’Università di Cagliari con Alberto Mario Cirese, registrò in molti centri dell’Anglona. Quelle registrazioni sono conservate dall’Archivio dell’Università di Cagliari, in parte dalla Discoteca di Stato a Roma, e costituiscono il contenuto di una tesi di laurea inedita.

 A farle rivivere, e forse non solo per una notte, saranno le narratrici del festival. Gli spettacoli veri e propri avranno luogo nel centro storico, dove prenderanno corpo anche mostre e installazioni. Il 14 settembre si esibirà la polistrumentista Claudia Bombardella; il 15 andrà in scena «Succu suk», una produzione originale, inedita ricetta per cibo, musica e immagini a cura di Giovanni Fancello e Enzo Favata. Domenica 16, s’inizierà con il tradizionale concerto dell’alba, nello scenario della chiesa campestre di San Giorgio, con uno dei cori più prestigiosi della tradizione religiosa della Settimana Santa, «Su Concordu’e Santa Rughe» di Santulussurgiu.

 Seguiranno il saggio pomeridiano degli studenti del laboratorio di percussioni diretto da Peppe Consolmagno e lo spettacolo di Marisa Sannia, «Melagranada», basato sulle liriche di Francesco Masala, Antioco Casula e di Federico Garcia Lorca.
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