La Nuova Sardegna

Sassari

Esplosivo per fare saltare la cassa del distributore

di Gianni Bazzoni
Esplosivo per fare saltare la cassa del distributore

Banditi in azione al rifornitore di carburanti di Saccargia: scardinata la colonnina ma i banditi non sono riusciti a prendere il denaro e sono scappati a mani vuote

05 settembre 2012
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SASSARI. Volevano i soldi del distributore automatico di carburanti di Saccargia, sulla Sassari-Olbia. E per aprire un varco nella cassaforte del rifornitore Eni, hanno usato una carica esplosiva: i danni sono stati importanti, ma la cassa blindata ha resistito e i banditi sono stati costretti a scappare a mani vuote.

E’ accaduto lunedì notte, alle 2.45, quando il boato è stato sentito a qualche chilometro di distanza, in particolare a Codrongianos. E’ scattato l’allarme e sono intervenuti i carabinieri della stazione di Codrongianos. Sul posto anche l’artificiere del comando provinciale e gli uomini del Nucleo investigazioni scientifiche alla ricerca di elementi utili per indirizzare l’attività investigativa in una direzione precisa. L’artificiere ha raccolto alcuni residui che consentiranno di stabilire il tipo di esplosivo utilizzato dalla banda, sotto esame anche alcuni filmati registrati dalle telecamere per individuare il mezzo con il quale i banditi sono arrivati e per ricostruire la composizione del gruppo. Pare che i rapinatori avessero il volto coperto da passamontagna, proprio per evitare di essere riconosciuti.

Nel corso della notte sono stati attivati posti di controllo che però non hanno dato risultati immediati. Gli accertamenti sono proseguiti per tutta la giornata di ieri, con indagini mirate in ambienti specifici.

Secondo la prima valutazione dell’artificiere, i banditi hanno utilizzato una carica esplosiva che ha mandato in frantumi i vetri delle colonnine e appena scardinato la base metallica del basamento che custodisce la cassaforte con il denaro del distributore automatico di carburanti. Per provocare l’apertura della cassaforrte, però, sarebbe stata necessaria una carica più potente e la cosa avrebbe creato condizioni di rischio elevate, anche per gli stessi banditi. Forse non proprio a loro agio nel maneggiare l’esplosivo.

Non è escluso che - prima di entrare in azione - la banda abbia preparato con attenzione il piano, anche con alcuni sopralluoghi e con diversi «passaggi» di studio. E questo potrebbe averli esposti, anche nei giorni precedenti, a possibili avvistamenti involontari, anche durante gli spostamenti. In questa direzione si stanno sviluppando le indagini dei carabinieri.

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