La Nuova Sardegna

Sassari

Inchiesta della Ue sulla vendita della Tirrenia

Inchiesta della Ue sulla vendita della Tirrenia

Si ipotizza una cessione a prezzi inferiori ai valori di mercato. Nel mirino anche gli aiuti alle aziende del gruppo

07 novembre 2012
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BRUXELLES. La Commissione europea indagherà per verificare se la Tirrenia di navigazione è stata venduta a Cin a prezzi inferiori al valore di mercato stabiliti da un esperto indipendente nominato dalle autorità nazionali. Lo ha reso noto la stessa Commissione annunciando l’estensione dell’indagine approfondita avviata nell’ottobre 2011 sulle misure di sostegno pubbliche in favore delle aziende dell’ex gruppo Tirrenia. L’indagine riguarderà anche aiuti erogati dal gennaio 2012. Sotto la lente della Commissione sono finite anche le misure in favore di Tirrenia, Caremar, Laziomar, Saremar, Siremar e Toremar, nonchè ai loro acquirenti dopo l’apertura dell’inchiesta avvenuta nell’ottobre del 2011. In questo caso Bruxelles vuole verificare se sono state violate o meno le norme Ue che regolamentano gli aiuti di stato. L’indagine che la Commissione porterà avanti copre comunque un ventaglio molto ampio di operazioni compiute nel quadro della privatizzazione del gruppo Tirrenia, ad esempio le compensazioni erogate a diverse società per la gestione di alcune rotte. Allo stesso modo Bruxelles vuole verificare la compatibilità con le norme sugli aiuti di stato nella proroga degli aiuti riconosciuta a Tirrenia di Navigazione e Siremar al di la dei sei mesi concordati con la Commissione europea nel novembre del 2010. L’inchiesta europea tocca anche gli aspetti regionali dell’operazione Tirrenia. La Commissione, secondo quanto si legge in una nota, investigherà sulla compatibilità con le regole Ue delle misure adottate dalla regione Sardegna in favore della Saremar ed anche per verificare se le garanzie date dalla regione Sicilia all’acquirente di Siremar siano un vantaggio ’slealè in termini di concorrenza. Più in generale la Commissione esprime poi la sua preoccupazione per la possibilità che alcune condizioni imposte dalle autorità regionali nella privatizzazione delle società marittime possano aver ristretto in maniera anticompetitiva il numero dei partecipanti alle gare.

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