La Nuova Sardegna

Sassari

“Don Sergio” saluta la sua diocesi

di Barbara Mastino

Sabato il vescovo Pintor dopo aver rassegnato le dimissioni per anzianità celebrerà la sua ultima messa in Cattedrale

05 dicembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. La città e la diocesi si preparano a salutare monsignor Sergio Pintor, che sabato 8 dicembre alle 17 in Cattedrale - in occasione della festa dell’Immacolata, patrona della chiesa principale della diocesi - presiederà la sua ultima messa da vescovo di Ozieri.

Il presule nei giorni scorsi ha rassegnato le sue dimissioni: così prevede infatti il diritto canonico, che al compimento dei 75 anni impone ai prelati con carica l’obbligo di dimettersi per sopraggiunti limiti di età. Così ha fatto il vescovo Pintor, che i 75 anni li ha compiuti il 16 novembre. Dopo la missiva della rinuncia nei giorni scorsi è arrivata l’accettazione della stessa da parte di Benedetto XVI.

Dopo il saluto di monsignor Pintor la diocesi sarà provvisoriamente retta da un amministratore apostolico, che salvo nomina di un sostituto (che sarebbe imminente) rappresenterà la diocesi di Ozieri nella visita Ad Limina - quella che i vescovi compiono ogni 5 anni per presentare al Papa la relazione sullo stato delle loro diocesi - prevista per il prossimo mese di marzo. Monsignor Pintor lascia la diocesi dopo sei anni esatti, essendo stato ordinato vescovo l’8 dicembre del 2006 in una partecipata cerimonia - presenti quel giorno in piazza Garibaldi più di tremila persone - dal Nunzio Apostolico in Italia monsignor Paolo Romeo (ora cardinale e arcivescovo di Palermo). Oltre che vescovo di Ozieri, monsignor Pintor è anche componente di uffici curiali nazionali e internazionali che si interessano soprattutto di questioni inerenti la Sanità. Per questo il suo arrivo a Ozieri fu da subito salutato con grande favore da una comunità che vedeva messo in discussione il futuro dell’ospedale e del distretto sanitario: il vescovo fu da subito attivo, e si fece promotore di diverse iniziative in favore della salvaguardia di quanto resta dell’ospedale Segni. Attualmente è segretario del Pontificio Consiglio per la Salute, ma questa sua particolare inclinazione non ha offuscato la sua grande sensibilità per i tanti altri problemi del territorio. In particolare quelli riguardanti l’agricoltura e più in generale tutte le emergenze che riguardano il lavoro, l’economia e l’occupazione. La sua presenza in prima fila in numerose manifestazioni e iniziative per promuovere il dibattito sullo sviluppo del territorio hanno reso la sua figura familiare e particolarmente amata: ciò anche per la sua abitudine a voler essere chiamato semplicemente “don Sergio” e alla grande affabilità e disponibilità sempre mostrata con il primo e l’ultimo dei fedeli della sua diocesi, piccola per numero di abitanti ma grande per estensione territoriale.

Gli impegni di don Sergio ora non sono finiti: già il prossimo venerdì sarà a Milano per presiedere alla solenne concelebrazione in onore di sant’Ambrogio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative