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Sassari

la sentenza

Chiede soldi per la patente: poliziotto condannato

Chiede soldi per la patente: poliziotto condannato

SASSARI. Era stato arrestato nel dicembre di quattro anni fa dai suoi colleghi della Questura, nel parcheggio dell’ipermercato Auchan mentre tentava di allontanarsi. Aveva appena rifiutato, forse...

27 dicembre 2012
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SASSARI. Era stato arrestato nel dicembre di quattro anni fa dai suoi colleghi della Questura, nel parcheggio dell’ipermercato Auchan mentre tentava di allontanarsi. Aveva appena rifiutato, forse perché resosi conto del blitz, una busta con del denaro, circa 300 euro, tesa da un automobilista da lui stesso fermato e sanzionato, poco prima, per guida in stato d’ebbrezza. Il Tribunale ha condannato per tentata truffa aggravata l’agente della Polizia stradale Lorenzo Soggia, 42 anni, allora in forze al distaccamento di Ozieri, ora sospeso dal servizio. Il giudice monocratico Marina Capitta gli ha inflitto 10 mesi, pena sospesa, per quel tentativo di “suggerire” ad un automobilista il modo per riavere «in tempi brevi» la patente sequestrata, e secondo l’accusa «evitare conseguenze penali». Per Soggia il pm Elisa Loris aveva sollecitato pena più mite - 8 mesi. Mentre i difensori Pasqualino Federici e Loredana Martinez, nelle loro arringhe, hanno assicurato che quello dell’agente era stata solo l’intermediazione con un agente di pratiche che abitualmente si occupa dei ricorsi per riottenere le licenze di guida sequestrate. E che mai, al contrario di quanto sostenuto dalla Procura, Soggia ha fatto pressione sull’automobilista per avere 300 euro. Ma il tribunale l’ha condannato anche a risarcire una provvisionale da 8mila euro all’automobilista, Davide Barletta, parte civile con l’avvocato Fabio Bruno. Per il deposito delle motivazioni della sentenza il giudice ha preso 90 giorni di tempo. A quel punto, sembra scontato il ricorso in Appello.

È la notte tra il 13 e il 14 dicembre 2008 quando Soggia ferma Davide Barletta, di Alghero, in via Madonna della Mercede. Lo sottopone all’alcol test che registra un tasso di 0,80, poco superiore alla soglia consentita dello 0,50. A quel punto, l’agente gli sequestra la patente, poi gli suggerisce un modo per fare ricorso attraverso una società di pratiche automobilistiche. Secondo la denuncia della persona offesa però, gli chiede 300 euro per «evitare conseguenze penali». Barletta finge di accettare il consiglio, poi si rivolge alla polizia che organizza la finta consegna di denaro al parcheggio dell’Auchan, il 15 dicembre. Lui porge la busta ma Soggia riconosce un agente e tenta di dileguarsi. Viene fermato e spiega: «Quei denari erano per me, mi trovo in difficoltà economiche». Al processo i suoi difensori hanno assicurato che «le stesse intercettazioni dimostrano come non abbia mai promesso di far evitare conseguenze penali». Se ne parlerà in Appello. (e.l.)

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