La Nuova Sardegna

Sassari

La primavera porterà i lavori a Bunnari

La primavera porterà i lavori a Bunnari

Vicina la conclusione della gara d’appalto e così la diga alta, dove l’acqua manca da dieci anni, potrà essere rinvasata

08 gennaio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La primavera porterà i lavori nel bacino di Bunnari. Un passo verso il riutilizzo di una zona cara ai sassaresi, da oltre dieci anni rimasta senza la sua principale attrazione: l’acqua.Si sta avviando a conclusione la gara d’appalto per adeguare almeno la diga Alta, quella che era stata costruita nei lontani anni del fascismo, a ricevere il flusso del rio Bunnari e ritornare ad essere il “lago” alle porte della città. Verifiche burocratiche ma necessarie l’hanno ritardata. Alla gara hanno partecipato diverse imprese, sia locali che straniere. Un’azienda spagnola risulta essere prima classificata. Ma proprio la sua offerta, poichè ha un ribasso molto alto, è stata sottoposta al vaglio degli uffici. Una pratica non nuova quando si parla di appalti e che tecnicamente si chiama verifica dell’anomalia dell’offerta. Da accertare c’è, infatti, se a quelle condizioni l’impresa possa essere in grado di eseguire i lavori richiesti dal bando. «Ma una volta che sarà concluso questo iter potremo procedere all’aggiudicazione, presumibilmente entro la fine del mese – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Demontis –. Dopodichè occorreranno 35 giorni prima della firma del contratto. Quindi realisticamente non si può parlare di aprire il cantiere prima di primavera. Ma è un buon passo se si considera che, appunto, da dieci anni l’invaso era a secco e non assolveva più nè alla sua funzione di bacino idrico per l’approvvigionamento cittadino, nè ad altri scopi per cui può essere utilizzato, soprattutto ritengo, a servizio del parco di Bunnari sul quale l’amministrazione comunale ha investito negli anni scorsi».

Demontis è riuscito a dare impulso al progetto di rinvaso grazie alla decisione di non liberarlo dai fanghi residui. Un’operazione che sarebbe costata un milione e mezzo di euro «ma che alla fine non si è rivelata necessaria – afferma l’assessore –. La somma era difficile da reperire. Invece con 500mila euro riusciremo ad eseguire tutte le opere necessarie. È vero che la capacità idrica dell’invaso si ridurrà da un milione e mezzo di metri cubi a un milione e trecentomila. Ma intanto abbiamo ottenuto un risparmio e la possibilità di avviare i lavori».Lavori che dureranno dai tre ai quattro mesi. Per l’estate quindi, il bacino potrebbe essere pronto a raccogliere l’acqua che è scomparsa quando nel 2002 le dighe di Bunnari Alto e Bunnari Basso vennero chiuse per verifiche di natura statica. A meno di intoppi ulteriori, quindi, entro l’anno si completerebbe un’incompiuta.

L’utilizzo futuro, appunto, è legato soprattutto al parco di Bunnari, finora privato di un suo elemento caratterizzante.«Per decidere come sfruttare questa che rappresenta una ricchezza sia dal punto naturalistco che sotto l’aspetto turistica occorrerà predisporre un piano di gestione», afferma l’assessore Demontis. Altri laghi artificiali vengono usati con successo per iniziative sportive (dal canottaggio alla vela) e per la pesca. Avere questa opportunità a poca distanza da Sassari farebbe felici i tanti appassionati locali di questi sport e muoverebbe anche un certo indotto. Ma il bacino potrebbe ritornare ad essere anche una riserva idrica. (p.f.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative