La Nuova Sardegna

Sassari

emergenza rifiuti

No della Provincia al termovalorizzatore

No della Provincia al termovalorizzatore

SASSARI. L’allarme è questo: nel nord Sardegna potrebbe innescarsi una situazione di emergenza nello smaltimento rifiuti che potrebbe indurre la possibilità di ricorrere a un inceneritore. Non è una...

16 gennaio 2013
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SASSARI. L’allarme è questo: nel nord Sardegna potrebbe innescarsi una situazione di emergenza nello smaltimento rifiuti che potrebbe indurre la possibilità di ricorrere a un inceneritore. Non è una prospettiva che entusiasma gli amministratori del territorio, in prima linea la Provincia di Sassari. Ed ecco infatti la presa di posizione: "Valutare le alternative possibili alla realizzazione di un termovalorizzatore, coinvolgendo nel confronto appena avviato tutti i rappresentanti istituzionali". La linea proposta da Provincia di Sassari, Consorzio industriale provinciale e Comuni di Sassari, Alghero, Sennori, Stintino e Olmedo suona proprio così. e il messaggio indirizzato a Cagliari - destinatario il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci - è partito ieri da Piazza d'Italia, sede dell'incontro di insediamento del "Tavolo di consultazione territoriale finalizzato all'individuazione dell'ente pubblico proponente e del sito idoneo alla realizzazione di un termovalorizzatore nel Nord Sardegna". Convocato dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, il tavolo è stato chiamato a individuare una soluzione rispetto al problema della mancata proroga all'articolo 6 del decreto legislativo 36 del 2003 in tema di deroghe per il conferimento in discarica dei rifiuti. «L'impossibilità di garantire idonei sistemi di smaltimento può costituire i presupposti per un'emergenza sanitaria», dice Alessandra Giudici. "Tuttavia sul valorizzatore, per quanto sia previsto nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, il consiglio provinciale ha già espresso le proprie perplessità". Ascoltati i tecnici dell'assessorato regionale dell'Ambiente, tutti gli enti presenti, "ritengono necessario procedere ad analisi approfondite delle eventuali soluzioni alternative esistenti, attraverso la costituzione di un tavolo permanente allargato a tecnici ed esperti del settore". Tra una decina di giorni il prossimo incontro.

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