«Biglietti delle navi alle stelle, così si uccide il turismo»
PORTOTORRES. Il caro traghetti sta penalizzando cittadini e turisti che viaggiano da e per Porto Torres, con prezzi che nelle ultime due estati sono aumentati del 60 per cento rispetto al 2010. A...
PORTOTORRES. Il caro traghetti sta penalizzando cittadini e turisti che viaggiano da e per Porto Torres, con prezzi che nelle ultime due estati sono aumentati del 60 per cento rispetto al 2010. A lanciare l’allarme, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, è il consigliere dell’Idv Davide Tellini: «E’ un vero scandalo, una beffa contro i sardi e contro l’economia di una intera regione, e la conferma dell’elevato aumento dei prezzi e del conseguente crollo di prenotazioni è ratificata anche dagli operatori turistici isolani che si sono visti annullare prenotazioni a causa dell’inaccessibile costo dei traghetti».
Il consigliere poi fa un esempio tra i prezzi di una tratta nazionale e una internazionale _ a parità di data, passeggeri e auto _, che collega le due località con il porto turritano: «Una tratta Porto Torres-Genova con 3 passeggeri più cabina e auto costa 560 euro, contro una Porto Torres-Marsiglia con lo stesso numero passeggeri, cabine e auto che costa 258 euro: la cosa strana è che una compagnia francese, che opera da anni nel nostro porto, per una navigazione decisamente più lunga (17 ore contro le 12 della Genova-Porto Torres), a parità di sistemazione propone tariffe che sono inferiori del 50 per cento rispetto alle compagnie nazionali».
Per ora, secondo il consigliere Idv, a pagarne le conseguenze sono innanzitutto i sardi, siano operatori turistici che semplici cittadini che devono spostarsi per i più svariati motivi. «Occorre una azione fortissima dai nostri rappresentanti politici del territorio che siedono in Parlamento _ sottolinea Tellini _, affinchè pongano da subito la loro attenzione sulle convenzioni dello Stato con alcune compagnie di navigazione e valutino la possibilità che possano essere immediatamente revocate: perché un comportamento così scellerato, oltre ad alterare il mercato, uccide la nostra industria turistica e non consente di incrementare i traffici delle navi nel nostro porto oramai sempre più agonizzante». (g.m.)