La Nuova Sardegna

Sassari

Equitalia dice addio ai Comuni, si rischia il caos

di Pier Giorgio Pinna
Equitalia dice addio ai Comuni, si rischia il caos

Diktat a sorpresa anche in Sardegna: «Da lunedì occupatevi da soli delle riscossioni, noi siamo fuori». Sassari, Alghero e Oristano sono già ok, Nuoro quasi, Olbia bandirà una gara

17 maggio 2013
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SASSARI. Prima, l’ultimatum di Equitalia ai Comuni: da lunedì 20 maggio non inviateci più nuovi ruoli per la riscossione di crediti perché il vostro rapporto con noi sta per cessare. Poi, la presa di coscienza delle amministrazioni: il 30 giugno, salvo deroghe, ogni intesa con il maggiore gruppo italiano per il recupero debiti è destinata a cessare. Alla fine. l’idea: trovare soluzioni immediate per evitare che lo stop si traduca in un collasso generalizzato. Senza contromisure adeguate, questo vuoto amministrativo minaccia infatti di provocare un caos disastroso. Anche all’isola. Con effetti a cascata tali da assottigliare le magrissime finanze municipali. «Ed ecco perché con il Banco di Sardegna e con Poste Italiane, come Anci regionale, abbiamo già stabilito accordi e fissato convenzioni che consentiranno a molti sindaci di trovare immediate alternative», fa subito sapere Cristiano Erriu, presidente dell’Associazione dei Comuni, da tempo impegnata su questo delicatissimo fronte d’intervento.

Situazione. È comunque un quadro variegato quello che nell'isola sta segnando l’interruzione dei rapporti con Equitalia. La stragrande maggioranza dei Comuni, poco meno di duecento, è legata alla società di riscossione da convenzioni formali che li vincoleranno sino al 30 giugno. Circa 130 invece si servono di Equitalia solo per il recupero di determinati crediti. E lo fanno, di volta in volta, per categorie di tributi o di multe da incassare oppure per tipologie di contribuenti diversi: anche per loro, a ogni modo, tutti i contratti di collaborazione reciproca cesseranno tra un mese e mezzo. Un'altra cinquantina dei 377 Comuni sardi non hanno mai avuto relazioni con Equitalia fin dal momento della sua costituzione preferendo altri soggetti privati o dal 2012 a oggi hanno via via rescisso gli accordi siglati a suo tempo. Questi ultimi saranno dunque i centri dove ci saranno meno conseguenze dopo l'ordine che impone la segnalazione e l’invio entro lunedì delle ultime pratiche da sbrigare a cura di Equitalia.

Attese. «In qualsiasi differente caso è chiaro che negli uffici amministrativi dei municipi l'annuncio dato a livello di holding da Equitalia per tutta l'Italia crea una corsa a ostacoli in extremis anche per noi», sottolineano parecchi sindaci e assessori alle Finanze, alla disperata ricerca di soluzioni per tamponare le evidenti falle che si verranno a creare con il "buco" di gestione. Erriu, comunque, appare fiducioso: «Le adesioni al patto stipulato con il Banco e le Poste proprio nelle ultime settimane stanno crescendo: nessuno vuole che si crei uno stato d’allarme con effetti negativi sui conti».

Regole. In un momento tanto delicato le direzioni regionali di Equitalia un po' dappertutto preferiscono non rilasciare dichiarazioni. La speranza di molti funzionari comunali (segreta e non dichiarabile, specie dopo le serrate critiche rivolte in questi anni alla società di riscossione) è tuttavia quella di una nuova proroga: ossia un altro provvedimento governativo - sarebbe il quarto – per continuare a far gestire provvisoriamente le pratiche (altri 6 mesi?) al più forte gruppo italiano di recupero crediti. Tutto in attesa di trovare successori adeguati e scongiurare voragini di bilancio. Su questa linea, nell'isola, si collocano parecchi amministratori. I quali però, per gli stessi motivi, difficilmente sosterrebbero in pubblico una posizione simile. Perché equivarebbe ad ammettere un proprio ritardo o un eccessivo attendismo rispetto a ciò che era conosciuto da parecchio.

Procedure. Sembra che il termine ultimativo di lunedì 20 maggio sia stato adottato per consentire il disbrigo di tutte le pratiche, attuali e pregresse, da parte di Equitalia: i tempi per la stampa e le notifiche dei provvedimenti consegnati dai Comuni in questi giorni richiedono almeno un mese e quindi collimano con gli atti finali delle ultime posizioni immesse in ruolo. Non soltanto multe e contravvenzioni, a quanto pare, ma l’intera vastissima partita dei tributi che fanno capo a ogni singolo Comune.

Misure. «Il mercato è comununque aperto e sono possibili contatti con altri operatori privati – sostiene ancora il presidente regionale Anci – Si tratta semplicemente d’individuare i nuovi soggetti e bandire le gare. Meno chiara, al contrario, in assenza di qualsiasi accordo con le autonomie locali, la linea della Regione. Con l’ultima Finanziaria la giunta ha previsto una propria società di riscossione, ma di fatto non si sa come opererà. Ecco perché nel frattempo noi dell’Anci pensiamo a trovare partner affidabili per i nostri Comuni».

Norme. A ogni buon conto quella che si profila è una situazione davvero difficile. Magari farà felice più di un automobilista disattento che si è beccato una contravvenzione e spera di non essere mai chiamato a pagarla. Oppure divertirà qualche altro contribuente deciso a non saldare per tempo i propri debiti con le amministrazioni. Ma in generale, per municipi che devono già affrontare pesanti tagli e adesso rischiano di non prendere più neppure la rata di giugno dell’Imu sulla prima casa, i chiari di luna prossimi venturi sono tutt’altro che rassicuranti. E suona di magra consolazione ricordare come oggi non si faccia che rispettare il Decreto Sviluppo. E cioè quella legge che fin dal 2011 ha dato lo stop alla continuazione dei rapporti tra i Comuni ed Equitalia. Con una serie di proroghe sempre rinnovate. Almeno sino a oggi.

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