La Nuova Sardegna

Sassari

Ex consiglieri scagionati per i volantini al vetriolo

di Elena Laudante
Ex consiglieri scagionati per i volantini al vetriolo

Cinque esponenti di centrosinistra accusati di diffamazione da Aurelio Langiu Per il giudice che li ha assolti con quello scritto esercitarono il diritto di critica

21 maggio 2013
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SASSARI. Nessuna diffamazione, solo l’esercizio di un diritto talvolta dimenticato, quello di critica. Ecco perché gli ex consiglieri di centro-sinistra, tra i quali due esponenti di questa giunta del Comune di Ozieri, sono stati assolti dall’accusa di aver diffamato l’ex presidente del Consiglio provinciale di Sassari, Aurelio Langiu.

All’epoca dei fatti (2006) Langiu era a capo della società Chilivani Ambiente Spa e aveva scritto un volantino - anonimo - contro alcuni esponenti di centrosinistra in relazione alla gestione di Renato Soru. I cinque risposero con la stessa moneta: uno scritto dal titolo “Le facce di bronzo e gli interessi di Ozieri”, nel quale Langiu non era citato ma veniva identificato con riferimenti alla sua area politica - all’epoca, Cristiani Democratici per Ozieri - o alle “poltrone” occupate in enti pubblici, Provincia e Chilivani Ambiente. Lo tacciavano di aver avuto «gravi responsabilità nell’affossamento dell’economia locale», forse in relazione al fallimento di una cooperativa di cui lui era presidente. E li aveva querelati. Sotto processo erano così finiti gli attuali assessori Carmelo Lostia di Bottida e Gavino Farina di Ozieri, gli allora consiglieri Angelo Pala di Bitti, Mattia Pericu di Ozieri, Vincenzo di Ozieri. In aula le parti hanno confermato le proprie posizioni. Ma durante la discussione il difensore degli imputati, Nicola Satta, legale con Marco Costa, aveva sottolineato come quel manifesto scritto e firmato dai cinque fosse in realtà una risposta al volantino di Langiu, dai toni altrettanto polemici. Ma il punto era un altro. Proprio in qualità di esponenti politici, agli imputati non poteva essere negata la possibilità di manifestare il proprio pensiero, seppur in forma critica, purché non offensiva. E così il giudice Antonietta Crobu ha ritenuto. Leggendo il dispositivo, li ha assolti per esercizio del diritto di critica, che in pratica “annulla” il reato di diffamazione. Langiu era parte civile con l’avvocato Paolo Spano.

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